Un significato della teshuvà

momiglianoLa Torà stabilisce l’obbligo di occuparci di oggetti e beni smarriti e possibilmente di curarne la restituzione al legittimo proprietario. “Quando vedrai il toro o l’agnello del tuo fratello smarriti non dovrai disinteressartene, li dovrai invece restituire al tuo fratello. Così farai anche…di tutto ciò che tuo fratello potrà perdere e tu trovare, non potrai disinteressartene” (Deut. 22, 1-3). Rabbenu Bechayè (Bachyà ben Asher) nel suo commento alla Torà ci introduce ad una più ampia comprensione di questo precetto, ponendo l’accento sull’espressione “non potrai disinteressartene”, che riguarda – dice il Maestro – “ogni azione utile che possiamo compiere per altre persone”. Questo richiamo esprime la necessità di volgere la nostra attenzione e preoccupazione verso il nostro prossimo, aiutandolo, con parole opportune ma soprattutto con il nostro impegno e comportamento, a ritrovare non solo gli eventuali oggetti perduti, ma tutti i beni essenziali che possono essere andati smarriti nelle traversie della vita, come i valori positivi, la fiducia in se stesso e nelle proprie potenzialità, la fiducia nel prossimo, la capacità di guardare in modo costruttivo al futuro, il senso di appartenenza alla famiglia e alla comunità. Anche questo può essere uno dei significati della teshuvà, cui ci dobbiamo particolarmente dedicare in questo periodo dell’anno, ritrovare dentro noi stessi le nostre parti migliori per comprendere in che modo possiamo veramente essere utili al nostro prossimo.

Rav Giuseppe Momigliano, rabbino capo di Genova

(11 settembre 2019)