Una situazione più complessa
Un messaggio privato diretto agli elettori israeliani sarebbe partito dalla pagina Facebook di Benjamin Netanyahu, in questo la cosa più allarmante che vi si legge è “Gli arabi vogliono distruggerci tutti – uomini, donne e bambini – e permettere all’Iran la bomba nucleare che ci distruggerebbe”. Appena scoperto il post il Likud lo ha rimosso, spiegando che si è trattato di un incidente dovuto ad un errore di un funzionario – come del resto specificato dall’autore stesso in cima al messaggio il quale si presenta appunto come un “volontario”. Non sono in possesso dei mezzi (soprattutto linguistici) per seguire al meglio la politica israeliana e le elezioni della prossima settimana, ma penso che sentire un linguaggio simile o peggiore non è poi così raro in Italia, soprattutto da parte di alcuni ministri del precedente governo. Anche nella storia politica israeliana non sono mancate prese di posizioni xenofobiche da parte di esponenti parlamentari nei confronti di altre popolazioni, ma per quanto contestabile non sono pienamente convinto quando Netanyahu viene paragonato a quei leader populisti e sovranisti che tra dirette Facebook sulla spiaggia e un tramezzino e l’altro basano l’intera propaganda politica sull’incitamento all’odio verso le minoranze. Certamente in Israele la situazione è più complessa e delicata, il discorso politico della destra è legato per lo più al tema della sicurezza e dell’integrità nazionale, ed attaccare una minoranza significa comunque mettersi contro oltre il 20% della popolazione. Se proprio dobbiamo trovare un parallelo con la politica italiana, la situazione di Netanyahu mi ricorda al momento più quella di un altro premier che ha ha governato recentemente l’Italia per nove anni. Non ho idea di cosa succederà martedì in Israele, o nel prossimo futuro in Italia. Ma personalmente, considerato l’andamento globale, spero di non trovarmi a rimpiangere un giorno nessuno dei due. O almeno nel primo caso, lo auguro soprattutto agli israeliani.
Francesco Moises Bassano
(13 settembre 2019)