La Giornata a Torino
Il sogno, fra Tradizione e Freud
“Un sogno non interpretato è come una lettera non letta” (TB Berakhòt 56a) è il titolo della conferenza che ha dato il via alla Giornata Europea della Cultura Ebraica a Torino.
Due i relatori a portare un contributo “torinese” al tema del sogno nelle sue molteplici sfaccettature: ad intervenire sul tema il rabbino capo rav Ariel di Porto e la professoressa Rosamaria Di Frenna, psicoanalista.
Un’ampia analisi sul tema del sogno a partire da alcune tracce sulla concezione ebraica nella Bibbia, nella letteratura rabbinica, nel confronto con i testi ellenistici e nelle tradizioni medievali e moderne è il contributo di rav Di Porto nel suo intervento, intitolato appunto “Un sogno interpretato è come una lettera non letta (TB Berakhot 56a)”. A ripercorre il sogno come strumento chiave nella psicoanalisi a partire dalle interpretazioni freudiane è stata invece la dottoressa Di Frenna: il paradigma onirico si affaccia in versione embrionale in Freud con le libere associazioni del paziente, per poi arrivare alla sua concezione classica come prodotto di conscio inconscio e subconscio soggetto ad interpretazione. Un passo in avanti si avrà con l’equivalenza sogno dell’adulto e il gioco del bambino, approccio rivoluzionario messo in campo da Melanie Klein e poi sviluppato da Donald Winnicot.
Ad aprire i lavori le parole del Presidente della Comunità ebraica Dario Disegni, che ha definito questo 15 settembre come la giornata di “porte aperte della Comunità”, seguite dai saluti portati dalle molte autorità presenti, tra cui l’assessore all’Urbanistica in rappresentanza della sindaca Chiara Appendino e del Consiglio Comunale; per la Regione l’assessore al Bilancio Tronzano in rappresentanza del presidente Cirio. Ancora la rappresentante della Circoscrizione 8, Parmentola, il presidente del Comitato Interfedi, Valentino Castellani, oltre alle autorità militari. Infine i saluti dei rappresentanti delle comunità religiose presenti nel quartiere di San Salvario: la presidente del Concistoro Valdese Patrizia Mathieu, l’Imam Rahim Raya e il Rappresentante dell’Arcivescovo Nosiglia.
Una giornata animata da numerose attività, replicate sull’intero territorio piemontese, da Casale Monferrato, da cui l’iniziativa ebbe inizio nel 1999, ad Asti e Alessandria. Coinvolti anche i comuni più piccoli, tra gli altri si ricordano Carmagnola, Saluzzo, Mondovì, Biella.
A Torino in programma visite guidate alle sinagoghe, passeggiata tra le vie dell’ex ghetto per poi raggiungere la Mole antonelliana a cura di Artefacta Beni Culturali. In chiusura lo spettacolo Ci sembrava di sognare con il musicista Massimiliano Filippini e la cantante israeliana Ahava Noham.
Alice Fubini
(15 settembre 2019)