Livorno ebraica, una storia da riscoprire
In occasione della Giornata europea della Cultura ebraica è stato presentato a Livorno il volume
Per una storia della Comunità ebraica di Livorno. Contributo bibliografico (1706-2019), a cura di Duccio Filippi, già dirigente della Biblioteca Labronica e degli altri Istituti culturali del Comune di Livorno. Folto il pubblico presente all’incontro, tenutosi nel giardino della Yeshivà Marini, oggi sede del Museo ebraico di Livorno, e con protagoniste Dora Liscia Bemporad e Lucia Frattarelli Fischer.
Il volume, che contiene le immagini di alcuni tesori della vita e dell’arte cerimoniale ebraica di Livorno, è stato pubblicato in coedizione tra la Comunità di Livorno e l’Associazione Livornese Storia Lettere e Arti, come numero monografico annuale del periodico “Nuovi Studi Livornesi” (a. XXV, n. 1-2).
L’opera fa parte di un ampio progetto di valorizzazione dei beni culturali ebraici, dal titolo “Un tesoro disvelato”, che la Comunità persegue da alcuni anni e che ha portato come risultati tangibili il censimento, la catalogazione e la valorizzazione di alcune tipologie di beni culturali (volumi a stampa antichi e moderni in ebraico, manoscritti antichi in ebraico, beni cerimoniali, nonché una parte significativa dell’archivio storico, tombe di famosi rabbini, etc.). Questo materiale è già consultabile online attraverso l’OPAC della Biblioteca Labronica di Livorno.
Tra i volumi pubblicati e parte del progetto: Un Tempio nuovo per una fede antica: a cinquant’anni dall’inaugurazione del Tempio ebraico di Livorno, con trentacinque lettere di Elia Benamozegh, a cura di Liana Elda Funaro (Salomone Belforte); Il cimitero ebraico monumentale di Livorno Beth ha-Chaim. Primi interventi di restauro e di catalogazione/ Comunità Ebraica di Livorno (Debatte Editore); Preziose dediche. Arte cerimoniale ebraica a Livorno a cura di Dora Liscia Bemporad (Comunità ebraica).
Ultimo in ordine di tempo il volume dedicato alla bibliografia ebraica livornese, che prende spunto da un prezioso suggerimento del rabbino Alfredo Sabato Toaff, che nel 1955 introduceva i suoi “Cenni storici sulla Comunità ebraica e sulla Sinagoga di Livorno” con queste parole:
“A chi legge. La storia completa della Comunità ebraica di Livorno, che ancora si attende, meriterebbe di essere scritta. È una storia singolare, direi quasi d’eccezione, sia per le condizioni di privilegio che gli Ebrei godettero in questo porto del Granducato di Toscana, sia perché non è soltanto d’interesse locale, non si restringe al gruppo che abitava la spiaggia tirrenica, ma interessa quasi tutto il mondo ebraico perché si riannoda con la storia politica, del commercio e della cultura dell’ebraismo mondiale”.
Quell’invito è stato raccolto da molti ricercatori, soprattutto negli ultimi decenni a cavallo tra il XX e il XXI secolo, quando l’attenzione verso la storia della Comunità ebraica di Livorno è fortemente aumentata sia in Italia che all’estero.
L’ampia bibliografia raccolta nel volume (in formato ISBD, scelto al fine di favorirne l’utilizzo anche in ambito internazionale), composta da 1014 schede, testimonia il forte aumento della produzione storiografica sulla Comunità livornese, a riprova del ruolo rivestito sia nello sviluppo civile ed economico della città di Livorno, fino a diventarne una componente fortemente identitaria, sia per gli intensi rapporti con il bacino del Mediterraneo e con le Comunità ebraiche sefardite insediate sulle sue rive e nel Medio Oriente, sia per le relazioni commerciali con la lontana India.
Per la traslitterazione delle parole ebraiche è stato scelto un criterio eufonico e non letterale, per facilitare la comprensione, la lettura e la pronuncia anche ai lettori che non conoscono la lingua e i caratteri ebraici.
Le relatrici hanno messo in evidenza che il volume si presenta formalmente come una bibliografia solo apparentemente tradizionale (ovvero una raccolta accurata e sistematica di riferimenti bibliografici sull’argomento). Viceversa il lavoro del curatore, soprattutto per gli anni più recenti, oltre al materiale già pubblicato in volumi, periodici, siti web, ha consentito di inserire anche studi, contributi e relazioni presentate in congressi di cui ancora non stati stampati gli atti. Tale scelta, inusuale per una bibliografia tradizionale, è volta a fornire a chi si accinge nell’immediato a studiare i diversi aspetti della storia della Comunità ebraica di Livorno ulteriori spunti di riflessione che possono esser approfonditi attraverso un contatto diretto con gli autori, oggi reso possibile anche grazie alle piattaforme di interscambio e di documentazione scientifica su scala internazionale (ad es. una per tutte: www.academia.edu).
Nel corpo delle schede bibliografiche sono stati inoltre inseriti gli indirizzi web (“Risorse digitali” o “Fonti digitali”) attraverso i quali si può facilmente arrivare ai documenti che sono serviti alla costruzione della scheda bibliografica.
Inoltre, durante la presentazione del volume è stato annunciato che è in corso la trasformazione delle schede bibliografiche in un archivio digitalizzato su Internet, interrogabile con le parole del linguaggio naturale sempre attraverso l’OPAC della Biblioteca Labronica di Livorno.
Nel corso della presentazione sono stati ricordati, prendendo spunto dalle schede bibliografiche, alcuni episodi curiosi della storia della Comunità di Livorno, come ad es. un inedito episodio di emigrazione clandestina via mare di donne e di infanti da Livorno a Marsiglia e a Tunisi (al fine di “preservare il loro onore” ed evitare conversioni forzate), documentato attraverso la corrispondenza tra i rabbini Moise ben Hanania Graziadio Uzzielli e Abraham Baruch Piperno, nel saggio in ebraico di Yacov Fuchs “Imballaggi nel porto di Livorno: rabbini, lettere e emigrazione clandestina di donne”, pubblicato sul periodico “Et-Mul, giornale della storia della terra di Israele e del popolo di Israele” (n. 254 del 2018, p. 1-4).
Il volume (disponibile presso la Comunità ebraica di Livorno), oltre all’ampio corredo di schede bibliografiche di volumi, di saggi, di periodici e di risorse digitali, spesso integrate da accurati commenti del curatore e da elenchi di autorevoli recensioni, offre al lettore una silloge di schede tratte da fonti digitali presenti sul WEB (che possono esser utili a chi si accinge per la prima volta a studiare la storia della Comunità di Livorno), nonché tre ampi indici, curati da Simona Tessitori, dei nomi, dei titoli e delle fonti presenti nel testo.
La manifestazione si è conclusa con una dimostrazione pratica di ricerca sui beni culturali ebraici livornesi attraverso le schede di catalogo (e delle relative immagini digitalizzate) interrogabili via web.