Il progetto Not in my name
“Lotta contro la violenza sulle donne,
progetto e messaggio importanti”
“Un progetto concreto, che parte da una posizione non assoluta, con la consapevolezza che verso le donne le religioni non sono sempre state tenere. Facciamo questo sforzo insieme, religioni diverse unite da una prospettiva e da un impegno comune. È un segnale importante, non scontato”. Livia Ottolenghi, assessore a Scuola, Formazione e Giovani dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, avrà domani il compito di coordinare la presentazione di “Not in my name. Ebrei, Cattolici e Musulmani in campo contro la violenza sulle Donne”, progetto che è il risultato di una collaborazione tra Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Comunità Religiosa Islamica Italiana e Ateneo Pontificio Regina Apostolorum sotto l’egida del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Una sfida che è all’insegna della concretezza, con interventi mirati nelle scuole, una proposta formativa specifica e un concorso finalizzato alla realizzazione, da parte di gruppi di studenti, di una campagna di comunicazione innovativa di contrasto al pregiudizio, alla discriminazione e alla violenza di genere.”Il fatto che questa sfida venga affrontata insieme – prosegue Ottolenghi – è un segno di rispetto reciproco tangibile. Una rete per le cose positive, le buone pratiche, con aree critiche e parole chiave su cui intervenire”.
Tre i momenti in cui sarà divisa la presentazione, che si terrà nella sede del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca alle 15, dopo i saluti istituzionali da parte dei rappresentanti degli enti coinvolti. A rispondere alla domanda “Perché le religioni scendono in campo?” saranno rav Roberto Della Rocca, direttore dell’Area Formazione e Cultura Ucei; Marta Rodriguez dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum; Aisha Lazzerini, coordinatrice del comitato scientifico della Coreis; Chiara Ferrero, presidente dell’Accademia ISA. A illustrare la proposta formativa per l’anno scolastico 2019/20 saranno poi Raffaella Di Castro (Ucei), Marta Rodriguez (Apra), Martino Roma (Coreis) e Betti Guetta (Cdec).
Concluderà la presentazione una tavola rotonda su “Pregiudizio, discriminazione e violenza di genere: riflessioni e sfide aperte”, introdotta e moderata dalla giornalista esperta di diritti umani Luisa Betti Dakli. Porteranno un contributo anche Paola Cavallari, responsabile dell’Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne; Teresa Dattilo, psicoterapeuta e presidente dell’associazione Donna e Politiche Familiari; Maddalena Del Re, avvocata; Claudia Villante, ricercatrice Istat.
(23 settembre 2019)