Cencelli e Gessini, due famiglieGiuste tra le Nazioni
Negli anni bui della persecuzione, della Shoah, alcuni uomini e donne sono andati contro corrente e “hanno agito per salvare la vita di ebrei, per preservare il popolo eterno, per mantenere la speranza in un mondo migliore, nel quale la tirannia sarebbe stata sconfitta. Ci hanno aiutati a mantenere la fiducia nel bene umano”. Tra loro, Armando e Luisa Cencelli, Ludovico Gessini e sua figlia Iole: uomini e donne che “hanno salvato la famiglia Terracina. Non solo salvato; hanno rischiato la vita per questo, e non lo hanno fatto per ricevere una ricompensa o un premio. La loro più grande ricompensa è vedere oggi i discendenti della famiglia Terracina vivi e operosi”. Nella tradizione ebraica si dice “chi salva una vita salva il mondo”: “Guardate quanti mondi avete salvato. I discendenti dei sopravvissuti, e i discendenti dei loro discendenti, per sempre, vivranno tutti grazie al gesto di Ludovico Gessini e sua figlia Yole, e di Armando e Luisa Cencelli.”. Le sentite parole dell’ambasciatore designato d’Israele in Italia Dror Eydar in occasione della consegna a Roma della medaglia di Giusti tra le nazioni alle famiglie Cencelli e Gessini. Davanti ai famigliari di Giulio Terracina, che i Cencelli nascosero in casa durante la persecuzione nazifascista, il commosso evento organizzato al Centro ebraico il Pitigliani. “Mi ricordo quella mattina quando il padre ci portò Giulio, bambino di sette anni. Disse a mio padre ‘Armando, ci portano tutti via’. E lasciò suo figlio da noi perché lo nascondessimo. E per me divenne un fratello”, la testimonianza di Massimiliano Cencelli, commosso per il riconoscimento e per le parole dell’ambasciatore. A rendere omaggio alla sua famiglia e ai Gessini, anche gli interventi della presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, del presidente del Pitigliani Bruno Sed e della Fondazione Museo della Shoah di Roma. “Mi rivolgo soprattutto ai giovani presenti, agli studenti. – le parole di Dureghello – Viviamo in un’epoca complessa in cui ci sono molti modelli negativi, negli stadi e in altri luoghi, in cui ci sono episodi di razzismo violento. Riconoscete i modelli positivi perché sono quelli che permettono a voi di avere un futuro”. Senza parole la famiglia Terracina che ha voluto dare il proprio ringraziamento alzandosi in piedi davanti ai discendenti di Cencelli e dimostrare cosa ha significato il coraggio di Armando e Luisa: nuove vite e una storia ebraica che prosegue.
Daniel Reichel