Informazione – International edition
Napoli, il presidente tedesco
in visita in sinagoga

Schermata 2019-09-24 alle 10.36.38Per il pubblico internazionale di Pagine Ebraiche, sul notiziario International la visita del Presidente della Repubblica Federale di Germania Frank-Walter Steinmeier alla sinagoga di Napoli, nel corso della sua giornata nella città partenopea. L’incontro con i vertici della comunità e con alcuni sopravvissuti alla Shoah è stata un’occasione per Steinmeier per ascoltare la storia dell’ebraismo napoletano e la testimonianza di quanto avvenuto in quei luoghi durante la Seconda Guerra Mondiale.
Pesce, salsa di pomodoro, spezie. Sono gli ingredienti fondamentali di un tipico piatto ebraico tripolino, il chraimi al centro di un recente articolo del New York Times in previsione di Rosh Hashanah, il capodanno ebraico, che nel 2019 inizia la sera del 29 settembre. Il quotidiano americano riassume anche le vicende della comunità libica, e i suoi legami con l’Italia, dove molti si sono spostati dopo il 1948 e il 1967. Tra loro Hamos Guetta, designer e appassionato esperto dei sapori tripolini, intervistato nell’articolo.
“Grazie per averci parlato di queste giornate e di quei momenti terribili – ha dichiarato Steinmeier – È molto importante ricordare le atrocità del passato per costruire il presente e il futuro e per trarne conseguenze”.
Le poesie di Primo Levi sono state reinterpretate in musica nel corso di una serata organizzata dal Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica. “Abbiamo voluto portare a Ferrara questo concerto – ha sottolineato il direttore del Meis Simonetta Della Seta – perché trovavamo significativo coniugare le poesie di Primo Levi al sogno, tema della giornata, come fece lui stesso. L’interpretazione in musica delle sue poesie è sicuramente un modo originale e potente di trasmettere il messaggio lasciatoci da Levi. E per il Meis è centrale contribuire alle celebrazioni del suo centenario” (il testo è stato tradotto in inglese da Mattia Stefani e Claudia Azzalini, studenti della Scuola traduttori e interpreti di Trieste che stanno svolgendo il proprio tirocinio nella redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane).

In pilpul, lo storico sociale delle idee David Bidussa ricorda le responsabilità polacche nella persecuzione degli ebrei citando un episodio di sterminio avvenuto nel 1941, un tema importante, secondo lo studioso, anche per capire alcuni fenomeni della Polonia contemporanea.

È il francese questa settimana la lingua di Bechol Lashon, con una riflessione della storica Anna Foa tradotta da Sara Facelli e Mattia Stefani, che ricorda la figura di Giuseppe Jona, presidente della comunità ebraica di Venezia che nel settembre 1943 si suicidò, molti ritengono, per evitare di consegnare ai nazisti gli elenchi degli iscritti. Nato nel 1866, medico, aveva tra l’altro creato in città un ambulatorio per curare gratuitamente i poveri. “Il suo suicidio non volle essere un cedimento, ma una scelta di resistenza. Non poté avere funerali pubblici, ma i suoi colleghi si radunarono in silenzio nel cortile dell’Ospedale e i gondolieri che aveva curato gratuitamente sfilarono sempre in silenzio nei canali,” ricorda Foa.

Infine, rappresentanti delle tre grandi religioni monoteiste si ritrovano oggi a Roma per lanciare il progetto “Not in my name. Ebrei, Cattolici e Musulmani in campo contro la violenza sulle Donne”, frutto della collaborazione tra l’UCEI, la Comunità Religiosa Islamica Italiana e l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum sotto l’egida del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’iniziativa mira tra l’altro a un forte coinvolgimento delle scuole (a firmare la versione in inglese Sara Volpe).

rt