Il sindaco di Mantova:
“Accusa di antisemitismo
è inaccettabile”

rassegnaSui quotidiani si parla ancora dei lavori di rigenerazione urbana che interessano l’area dell’antico cimitero ebraico di Mantova e dei nodi significativi che restano da sciogliere in questo senso per un pieno rispetto delle legge vigenti in materia di tutela dei siti religiosi e della Halakhah, la Legge ebraica. In evidenza le posizioni espresse dal presidente dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia rav Alfonso Arbib e della presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. Per La Stampa, nonostante i problemi aperti nel dialogo tra istituzioni e mondo ebraico, a prevalere sono i “segnali di distensione”. Meno ottimistica la lettura di Avvenire, il quotidiano della Conferenza Episcopale, che titola: “I rabbini italiani sul cimitero ebraico: è profanazione toccare quel terreno”. La Stampa cita anche il messaggio inviato al sindaco Mattia Palazzi da rav Abraham Ginsberg, direttore del comitato per la tutela dei cimiteri ebraici in Europa. “Lei e il consiglio comunale – le sue parole – state attuando una politica istituzionalizzata di antisemitismo e razzismo”. Per il sindaco si tratta di accuse “totalmente inaccettabili”.
L’attacco di Ginsberg sulla prima pagina della Gazzetta di Mantova: “Sindaco e giunta antisemiti”. Nell’intervista nelle pagine interne, il sindaco afferma: “Per me, per la mia cultura e i miei valori, è una accusa inaccettabile e chi l’ha espressa con tanta leggerezza dovrebbe riflettere e anche scusarsi”.

“Possiamo fare altri passi avanti, ma gli Usa devono togliere le loro precondizioni e cancellare le sanzioni. Le hanno imposte pensando di separare il popolo iraniano dal governo, ma era chiaro fin dal principio che non ci sarebbero riusciti”. Così il presidente iraniano Hassan Rohani a proposito del complesso negoziato sul nucleare, nel corso di un incontro con un gruppo di giornalisti invitati a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu. In questa occasione, riporta La Stampa, “Rohani ha smentito che il suo Paese sia responsabile del recente attacco contro le strutture petrolifere saudite”. 

La Francia piange Jacques Chirac, scomparso ieri a 86 anni. I giornali ricostruiscono la sua vita e le scelte che hanno lasciato il segno. “Il 17 luglio 1995 – ricorda Repubblica – è il giorno in cui Jacques Chirac compì un atto di coraggio che nessun suo predecessore aveva osato. Ricorreva il cinquantatresimo anniversario di uno degli avvenimenti più drammatici nella Parigi occupata dai tedeschi: il rastrellamento degli ebrei deportati nel Velodromo d’Inverno nell’attesa di essere trasferiti nei campi di sterminio. Nessun presidente della Quinta Repubblica aveva mai denunciato il coinvolgimento francese in quella tragedia”. 

A fine novembre Tel Aviv ospiterà la Sport Tech Nation Summit, un evento internazionale focalizzato su start-up e nuove tecnologie nel segmento sportivo. In Israele, spiega Tuttosport, che anticipa alcuni temi della kermesse, “esiste il più grande ecosistema di start-up a livello mondiale: in totale sono presenti 200 aziende attive nel settore”. Concetto esplicato anche nel titolo: “La nuova Silicon Valley dello sport è in Israele”. 

Repubblica Milano parla di Amnon Weinstein, il liutaio che recupera e restaura gli strumenti musicali sopravvissuti alla Shoah, che sarà protagonista nelle prossime ore a Cremona. Si legge al riguardo:  “Approda dalla sua angusta bottega di Tel Aviv agli spazi espositivi di Cremona Musica per raccontare e far rivivere una storia che intreccia memoria, pathos e testimonianza civile”. 

Ancora uno sfregio alla memoria di Anne Frank, su un muro del quartiere Pietralata a Roma. “Sul posto sono arrivati gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale e poco dopo – scrive il Messaggero – la scritta è stata rimossa”. 

Uso improprio del termine “fariseo” oggi sul Venerdì di Repubblica, dove viene presentato C’era un vecchio gesuita «furbaccione» (Paoline, pp. 208, euro 14), raccolta di 110 aneddoti narrati dal papa argentino. Titola il Venerdì: “Le parabole di Francesco contro gli scribi e i farisei del Terzo Millennio”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(27 settembre 2019)