5780 – Un anno per la Teshuvà
“Aprite a me una porta come la fessura di un ago e Io aprirò per voi una porta come quella di un grande salone”. Questa frase dei maestri del Midrash (Cantico dei Cantici 5:2), è servita al grande maestro Chayym ben Moshè ibn Attar, meglio noto come Or Ha-Chayym (il lume della vita 1696-1743), per esprimere un concetto importante su cui dobbiamo riflettere nel periodo che ci apprestiamo a vivere: la Teshuvà, il ritornare su un percorso di vita ebraica, non è poi così irrealizzabile. Molti ritengono sia impossibile migliorare, o addirittura iniziare, una vera vita ebraica. L’insegnamento dell’Or ha-Chayym invita dunque chiunque la pensi in questo modo a non scoraggiarsi e a non rinunciare mai a questa possibilità, perché per il Signore è sufficiente che gli sia aperto un piccolo spiraglio, quanto la cruna di un ago, che poi Lui aprirà le Sue grandi porte, come quelle d’accesso in una grande sala. Ecco che, a maggior ragione, noi esseri umani dovremmo avere questo atteggiamento verso il prossimo e non considerare mai nessuno come perso per sempre. Questo è l’augurio che rivolgo a tutti: che il prossimo anno 5780 תש״ף/, sia תהא l’anno שנת della redenzione פדות e della disponibilità di tutti a recuperare e a farsi recuperare. Shanà Tovà!
Rav Adolfo Locci, rabbino capo di Padova
(2 ottobre 2019)