5780 – Un anno per i traguardi
La conoscenza, almeno di base, dell’ebraico è essenziale per tutti noi. È come un passepartout per comprendere la tefillah, per la costruzione di nuovi rapporti, per sollecitare quella curiosità che trasforma ogni testo e ogni gesto della tradizione in un mondo infinito e magico, per rendere solida la nostra identità.
Ed allora voglio augurare Shanà Tovà, interpretando le lettere che compongono questo nuovo anno. ת.ש.פ. 5780. Esse formano la radice ת.פ.ש. che significa acchiappare, raggiungere, catturare e capire. Un proverbio del Talmud dice: תפשת מרובה לא תפשת תפשת מועט תפשת. Se hai acchiappato tanto (in realtà) non hai acchiappato, se hai acchiappato poco in effetti hai acchiappato!
Ci sono tante spiegazioni.
Ma credo che uno dei messaggi che ci trasmette questo detto sia di procedere per tappe, salire la scala gradino per gradino, senza repentine accelerazioni, ma anche senza restare fermi.
Che sia un anno in cui ci diamo dei traguardi praticabili, che sia un anno in cui essi saranno raggiunti con pienezza di benedizioni e di serenità.
Rav Amedeo Spagnoletto, rabbino capo di Firenze
(3 ottobre 2019)