Canti di Dachau
Nell’aprile 2020 eseguirò a Dachau le opere scritte nel KZ Dachau dal compositore e comandante della polizia austriaca Richard Böhm.
Nato a Vienna il 27 maggio 1890, Böhm studiò Legge e pianoforte presso il Conservatorio della sua città natale; nel febbraio 1919 entrò nella direzione della polizia viennese e successivamente approdò al Sicherheitsbüro.
Di religione cattolica, successivamente aderì alla Chiesa veterocattolica (separata da Roma dopo il Concilio Vaticano Primo del 1869–1871); in qualità di sovrintendente del Dipartimento di Polizia di Vienna dal 1933 al 1938, contrastò energicamente la diffusione del nazionalsocialismo – il NSDAP, ossia il partito nazionalsocialista tedesco, era ancora illegale in Austria – arrestando numerosi membri del partito nazionalsocialista e subendo altresì diversi attentati.
Il 13 marzo 1938 all’indomani dell’Anschluss, Böhm fu arrestato (foto) e il 2 aprile trasferito nel KZ Dachau in stato di custodia protettiva; nel Lager il suo background musicale tornò a galla, scrisse canti religiosi quali Dachauer Ostergebet e Erlösung per coro maschile e Gottes Wort per baritono e pianoforte nonché musiche su testi poetici di un compagno di prigionia.
Liberato il 22 settembre 1942, fu confinato presso un appartamento in Berlino e posto agli arresti domiciliari; ivi stese a memoria circa 60 canti creati ma non stesi in partitura a Dachau e intitolati Dachauer Gesänge; trovò persino lavoro presso un editore di giornali.
Nel gennaio 1945 fu coscritto nella Volkssturm a difesa del fronte orientale; fu catturato dalle truppe sovietiche, il suo appartamento berlinese fu letteralmente devastato e buona parte del suo materiale musicale andò irrimediabilmente perduta.
Rilasciato nel 1946, nel medesimo anno divenne direttore della Sicurezza nel Burgenland assumendo la direzione del Kriegsverbrecherreferat presso il Ministero dell’Interno austriaco; nel 1948 divenne direttore della Polizia di Salisburgo, da gennaio 1954 alla fine del 1955 ricoprì il ruolo di caporedattore del magazine Öffentliche Sicherheit.
Nel 1948, in occasione della commemorazione per il decennale del primo trasporto degli austriaci nel KZ Dachau, alcuni suoi Dachauer Gesänge furono eseguiti nella Großen Saal del Mozarteum di Salisburgo; morì a Vienna il 12 novembre 1966.
Giorni fa, presso lo Auschwitz Museum per svolgere ricerche con una televisione americana, ho attraversato per l’ennesima volta l’ingresso di Auschwitz I Stammlager mostrando al giornalista americano la “B” di “Arbeit macht frei” che il fabbro prigioniero polacco Jan Liwacz montò al rovescio; per una fulminante, paradossale associazione di idee ho ricordato una “B” ben più gratificante ossia la prima lettera del Libro di Genesi, “Bereshit”.
L’universo creato da Colui che è nel principio è letteralmente e drammaticamente capovolto nell’antiuniverso concentrazionario; una “B” capovolta.
La musica scritta in cattività ha svolto un silenzioso quanto incredibile lavoro di tikkun (riparazione); ha preso a due mani la “B” rovesciata di Auschwitz e l’ha raddrizzata.
Finalmente, ogni cosa è al suo posto.
Francesco Lotoro
(16 ottobre 2019)