L’audizione alla Camera
Circoncisione rituale ebraica,
diritto religioso non in discussione

La circoncisione rituale ebraica non è né potrà mai essere messa in discussione. Si tratta infatti di un diritto religioso imprescindibile, regolato all’interno di un quadro normativo chiaro e che poggia su solide basi.
È quanto emerso durante un’audizione tenutasi alla Camera dei deputati, su iniziativa della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza presieduta dall’onorevole Licia Ronzulli. Ad intervenire la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni assieme al rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni, mentre a rappresentare i musulmani italiani è stato chiamato il Presidente della Comunità religiosa islamica Yahya Sergio Yahe Pallavicini.
L’audizione è stata convocata in relazione all’esame dell’atto numero 216, presentato negli scorsi mesi, “sulle problematiche connesse alle pratiche di circoncisione rituale dei minori”. L’esame ha preso avvio a seguito di alcuni fatti di cronaca relativi a pratiche clandestine tragicamente conclusesi all’interno della comunità islamica. In questo senso, nel corso dell’audizione, è stato rappresentato l’approccio di raccordo in vigore tra norme millenarie ebraiche e leggi dello Stato italiano, tra libertà religiose e tutela assoluta della salute del minore. Un raccordo esplicitato anche attraverso uno specifico protocollo operativo e un albo di iscrizione dei circoncisori istituito da UCEI e Assemblea Rabbinica Italiana.

(24 ottobre 2019)