“Primo Levi, complessità da riscoprire”

“Primo Levi scrittore abbraccia quasi mezzo secolo di storia. Un lungo periodo in cui attraversa fasi tra loro molto diverse, che inevitabilmente incidono anche nelle sue riflessioni e nei suoi pensieri. È importante che questo aspetto sia colto”. È l’invito che Alberto Cavaglion rivolge alle molte centinaia di studenti dell’Università La Sapienza, accorsi nell’aula magna del palazzo del rettorato per il convegno “La Sapienza di Primo Levi …scienza, scrittura, memoria” di cui è stato uno dei protagonisti. Un’occasione, da diversi punti di vista, per riflettere sulla complessità di Levi.
Parte proprio da lì, dal carattere complesso della sua vita e scrittura, lo stesso Cavaglion. “Tra Se questo è un uomo e I sommersi e i salvati c’è l’intera sua vita. L’ultimo è un libro estremo, la testimonianza pessimistica di un uomo che giudicava il mondo. Vi sconsiglio di iniziare da lì. La via di accesso che suggerisco – le parole di Cavaglion – è piuttosto Il sistema periodico“. Tra i temi sollevati nella sua relazione l’uso che lo scrittore fece della parodia e la proiezione nei suoi scritti di testi classici, rivisitati per condividere il suo messaggio. Un approccio dalla così significativa incisività che oggi è impossibile leggere Il canto di Ulisse, ha detto, “senza pensare a Levi”. Ma è un qualcosa, ha poi aggiunto Cavaglion, che va a toccare nel profondo anche il suo rapporto con l’identità ebraica. “Neanche lo Shemà oggi lo si può recitare senza che il pensiero vada all’epigrafe di Se questo è un uomo. Nessuno scrittore ebreo, nella storia, si è spinto così in alto”.
Ad intervenire, coordinati da Franco Piperno, sono stati anche l’italianista Giulio Ferroni, che ha parlato della ricezione critica dello scrittore nella letteratura italiana del Novecento; Luigi Campanella, già docente di chimica, che ha illustrato i rapporti fra il Levi chimico e il Levi scrittore; Sonia Gentili, docente di Letteratura italiana, che ha riflettuto sui rapporti fra scrittura e Memoria; Umberto Gentiloni, docente di Storia contemporanea, che ha delineato la figura di intellettuale e politico; Andrea Afribo, dell’Università di Padova, docente di Linguistica italiana, che ha esaminato la produzione letteraria di Levi dalla prospettiva della lingua e dello stile. All’iniziativa, promossa dal Centro Sapienza CREA – Nuovo teatro ateneo, hanno partecipato studenti e docenti di alcune scuole secondarie superiori di Roma e del Lazio.

(24 ottobre 2019)