Israel a Cinecittà, una storia di speranza
Dal 1943 al 1950 gli Studi di Cinecittà si sono trasformati da luogo di produzione cinematografica a campo profughi diventando la sola casa possibile per migliaia tra sfollati romani, figli di coloni italiani in Libia, esuli giuliano-dalmati, sopravvissuti alla Shoah. È proprio da due giovani ebrei incontratisi alla fine della guerra che prende il via la vicenda di Israel Levy, uno dei tanti bambini nati dai profughi vissuti nel Teatro 5.
Ripercorrendo la sua storia e quella dei suoi genitori, il corto “Israel che visse a Cinecittà”, proiettato oggi in Sala Fellini e prodotto da Istituto Luce Cinecittà e Fondazione Museo della Shoah di Roma, racconta come gli studios abbiano rappresentato per molti la possibilità di tornare a vivere davvero.
Un grande messaggio di speranza su cui si sono soffermati, presentando il corto, il presidente dell’Istituto Luce Cinecittà Roberto Cicutto e il presidente della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia.
(7 novembre 2019)