Tempo, messianismo, modernità
Scrive Sergio Quinzio in un libro piccolo e meraviglioso pubblicato quasi trent’anni fa da Adelphi, Radici ebraiche del moderno, a proposito di tempo, messianismo e modernità:
“Il mondo moderno si rivela come la secolarizzazione del messianismo ebraico, nel senso di un messianismo teso alla visibile e tangibile redenzione della condizione dell’uomo […] Mentre il tempo liturgico, che celebrava l’opus Dei nei monasteri medievali, era ancora il pagano tempo ciclico, il tempo in cui noi viviamo è il tempo lineare e storico della rivelazione biblica. È con il mondo moderno, e per il lento penetrare e affermarsi di categorie bibliche, che l’orizzonte si capovolge e, da statico e metafisico che era, diventa dinamico e storico”.
Giorgio Berruto