Oltre 200 missili contro Israele, la violenza palestinese continua
Solo sei ore di tregua per i cittadini del Sud d’Israele, poi gli allarmi antimissile sono tornati a suonare all’alba. Continua infatti l’aggressione dei gruppi terroristici palestinesi contro la popolazione israeliana: oltre 200 i razzi sparati da Gaza nelle ultime 24 ore, con migliaia di persone costrette a trovare rifugio nei bunker antimissile. I quotidiani italiani ne parlano ma l’attenzione è spostata più sull’eliminazione da parte di Israele di Baha Abu al-Ata, leader della Jihad Islamica, organizzazione terroristica palestinese di Gaza. Il premier Netanyahu, riporta La Stampa, ha spiegato che Abu al-Ata aveva “ideato e condotto numerosi attacchi terroristici, lanciato centinaia di razzi sulle nostre comunità: stava pianificando nuovi attentati, era una bomba a orologeria”. Con l’eliminazione di Abu Al-Ata, spiega il Giornale, l’Iran perde un interlocutore: la Jihad islamica è infatti direttamente finanziata da Teheran (rapporti di cui parla anche Repubblica) ed è il suo avamposto terroristico a Gaza, assieme ai terroristi di Hamas che per il momento non sono intervenuti nello scontro. Il capo di Stato maggiore Aviv Kochavi ha spiegato che Israele non vuole un’escalation di violenza ma è pronta a rispondere alle violenze della Jihad islamica. Intanto, racconta il Corriere, i sindaci israeliano “hanno riaperto i rifugi pubblici, le scuole restano chiuse e Naftali Bennett, appena insediatosi come ministro della Difesa, ha dichiarato lo stato di emergenza in un raggio di 80 chilometri attorno alla Striscia”. Mentre la popolazione israeliana deve fare i conti con centinaia di missili, Repubblica sceglie di spostare con un reportage dalla Striscia con il fuorviante titolo “nell’inferno di Gaza”. Su Avvenire invece la testimonianza di Fiammetta Martegani e di una giornata passata con il figlio a rifugiarsi nei bunker dai razzi palestinesi.
Etichette, Israele contro la sentenza Ue. “Uno strumento dl una campagna politica contro Israele” che “riduce le probabilità di raggiungere un accordo di pace e rafforza le posizioni di gruppi radicali anti israeliani”. Così il ministero degli Esteri di Gerusalemme ha definito la sentenza della Corte di Giustizia Ue secondo cui “gli alimenti originari dei territori occupati dallo Stato di Israele – dice la sentenza – devono recare l’indicazione del loro territorio di origine accompagnata, nel caso in cui provengano da un insediamento israeliano all’interno di detto territorio, dall’indicazione di tale provenienza” (Foglio, Repubblica, Giornale).
Antisemitismo in Italia. Sui quotidiani si continua a discutere della minaccia dell’antisemitismo. A fare chiarezza su alcuni elementi, anche alla luce del report dell’Osservatorio antisemitismo citato dai giornali, il direttore del Cdec Gadi Luzzatto Voghera. Intervistato da Repubblica, spiega che l’Osservatorio si muove su tre filoni: “Uno è il pregiudizio e l’11 per cento degli italiani, quindi tra i 6 e i 7 milioni, rispondono con giudizi negativi alle domande sugli ebrei. Poi abbiamo il monitoraggio di episodi fisici diciamo offline. Ed esiste anche il filone del monitoraggio del web, e solo su twitter, nel 2019, abbiamo 15.196 tweet negativi nei confronti degli ebrei. I 197 episodi denunciati non hanno nulla a che fare con la valanga dei commenti in rete”. In un altro articolo di Repubblica viene ripreso il comunicato del Cdec in cui si approfondiscono i dati. Questi ultimi sono contestatati da La Verità nella forma in cui sono riportati da Repubblica (il quotidiano diretto da Belpietro ospita un articolo farneticante di Silvana De Mari, che arriva a sostenere che la Commissione contro l’odio voluta da Liliana Segre “distruggerà anche l’ebraismo”).
Pescara e le cittadinanze onorarie. Secondo quanto riporta la Gazzetta del Mezzogiorno, la città di Pescara ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei) e alla Brigata Ebraica. “II conferimento – scrive il quotidiano – avverrà il prossimo 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria”.
Napoli, il cambio contestato alla Cultura. Su Repubblica Napoli, le voci di contesta la scelta del sindaco De Magistris di sostituire l’attuale assessore alla Cultura Nino Daniele con Eleonora de Majo. Il quotidiano riporta le testimonianze a difesa del lavoro di Daniele così come la preoccupazione e lo sconcerto della Comunità ebraica di Napoli per le posizione anti-israeliane di de Majo. “Nel recente passato,- riporta la nota della Comunità ebraica – aveva affermato che il ‘sionismo è nazismo’, paragonato l’allora premier israeliano Netanyahu a Hitler, definito il governo israeliano ‘un manipolo di assassini’ e gli israeliani ‘porci, accecati dall’odio, negazionisti e traditori finanche della vostra stessa tragedia’, riducendo il numero degli ebrei assassinati nella Shoà a 4 milioni”.
Al Meis, storia della Ferrara ebraica. Apre oggi al pubblico la mostra “Ferrara ebraica”, dedicata al rapporto secolare della città con il mondo ebraico. A presentarla, Corriere e Repubblica nei rispettivi dorsi bolognesi. “Il percorso espositivo ricorda i personaggi più illustri che hanno scritto questa storia, ma soprattutto presenta oggetti, fotografie e documenti. – racconta Repubblica Bologna – Testimonianze religiose e “politiche” come lo Talled (lo scialle indossato dagli uomini per le preghiere del mattino o dopo aver recitato una benedizione) che appartenne al rabbino Leone Leoni, che si oppose fermamente alle persecuzioni fasciste”. La mostra rimarrà aperta fino al 1° marzo.
Pitigliani Kolno’a Festival al via. Dal 16 al 20 novembre torna a Roma il Pitigliani Kolno’a Festival, la kermesse dedicata alla cinematografia israeliana e di argomento ebraico arrivata alla 14esima edizione. A presentare il programma, il Corriere Roma: “Proiezioni gratuite di lungometraggi, corti, anteprime, novità, documentari, finzioni e serie televisive in una quattro giorni distribuita tra la Casa del Cinema a Villa Borghese e il Centro Pitigliani a Trastevere”.
Progettavano attacco a moschea, arrestati neofascisti. Alcuni estremisti di destra avrebbero progettato di far esplodere la moschea di Colle Val d’Elsa (Siena), salvo poi rinunciare per paura di essere scoperti dalla polizia. È uno dei dettagli che emergono dall’inchiesta sull’estremismo di destra della Dda di Firenze che vede per ora 12 indagati e che oggi ha portato a numerose perquisizioni in case, capannoni e uffici in provincia di Siena (Corriere e Repubblica).
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked