Milano – Il tratto di cento giusti

Wallenberg“Il Giusto è un uomo come tutti gli altri. Le azioni che gli hanno fatto attribuire questo appellativo, spesso le ha commesse quasi senza accorgersene, d’istinto. I Giusti sono esempi di virtù per tutta l’umanità, indistintamente dalla fede e dalle origini etniche. Sono sia personaggi famosi, sia uomini semplici. Tutti i giusti che ho ritratto hanno agito spontaneamente e con grande coraggio, rischiando la propria vita.” Parole dell’artista Jean Blancheart che ha rappresentato in 18 tavole originali (nell’immagine il Giusto tra le Nazioni Raoul Wallenberg) l’esempio di alcune donne e uomini capaci di alzare la propria voce contro l’odio e l’oppressione. Le tavole fanno parte della mostra che sarà inaugurata in queste ore al Memoriale della Shoah di Milano dal titolo “100 giusti del mondo”: un’esposizione frutto della collaborazione tra Blancheart e il presidente di Gariwo Gabriele Nissim che insieme hanno dato vita al volume “100 giusti del mondo” pubblicato da Mondadori Electa. Nella mostra così come nel volume a cui è ispirata vengono raccontate le storie di 100 Giusti, persone che in diverse situazioni e luoghi hanno mostrato integrità e coraggio, aiutando chi in quel momento era vittima di discriminazioni, a rischio della propria incolumità. “Immortalando i volti dei Giusti, Jean Blanchard riesce a comunicare le storie di chi ha fatto scelte coraggiose e di responsabilità. È un’importantissima risposta alle campagne d’odio in atto in questo particolare periodo storico: questi volti ci insegnano a non odiare” la spiegazione di Nissim. D’accordo il presidente del Memoriale delle Shoah Roberto Jarach che ha sottolineato l’importanza oggi come ieri di non rimanere in silenzio davanti all’odio, alle discriminazioni. “Ci sembra estremamente rilevante raccontare il coraggio di chi non ha scelto la strada più facile, quella dell’indifferenza, ma ha preso una posizione in favore della libertà e dell’uguaglianza”, le parole di Jarach.
“Abbiamo voluto inserire questa mostra all’interno della rassegna Parole di Libertà del Memoriale perché è proprio di libertà che si parla.” La posizione di Marco Vigevani, responsabile eventi della Fondazione Memoriale della Shoah. “Non parliamo forse di libertà negate quando parliamo di donne e uomini soggetti a discriminazione? E non è altrettanto una scelta di estrema e coraggiosa libertà quella di mettere a repentaglio se stessi per un ideale di giustizia e di giustezza?”.
La mostra, la cui inaugurazione si inserisce nella cornice di Bookcity, sarà aperta fino al 9 febbraio ed è stata organizzata dal Memoriale della Shoah di Milano con la collaborazione di Gariwo, allestita da Galleria L’Affiche e realizzata grazie al contributo di Fastweb.