Iran, rivolta nelle strade
(con la app israeliana)
In Iran monta la contestazione nelle strade. È la “rivolta della benzina”, iniziata nel fine settimana dopo l’aumento dei prezzi decretato dal regime di Teheran. “Ci sarebbe già ‘un certo numero di morti’, ha annunciato il canale televisivo della Repubblica islamica Press Tv. Migliaia sarebbero gli arresti compiuti dalle forze di sicurezza inviate a sedare le rivolte. Tra i morti – spiega La Stampa – anche un poliziotto ucciso dalla folla a Kemanchar, nel nord del Paese”. Racconta il Corriere: “In molti casi, specie nella capitale, gli automobilisti hanno inscenato una nuova forma di manifestazione pacifica, lasciando le macchine parcheggiate sulle maggiori arterie stradali per bloccare il traffico, usando qualche volta anche Waze, una app di ideazione israeliana che indica dove si trovano gli ingorghi”. Scrive Repubblica: “La ragioni dell’aumento dei prezzi sono le sanzioni Usa, che negli ultimi mesi hanno creato seri problemi all’economia”.
Blitz neonazista in provincia di Varese, nel 76esimo anniversario di un episodio chiave della Resistenza locale. “Una cinquantina di aderenti alla comunità dei Dodici Raggi – si legge sul Corriere – ha srotolato uno striscione e deposto una corona sotto la chiesa di San Martino dove, nel 1943, si combatté una delle prime battaglie della Resistenza tra partigiani, milizie della Repubblica sociale e soldati tedeschi”. Ad intervenire i carabinieri di Cuvio, “che hanno identificato i partecipanti”.
L’Italia di Mancini punta a incrementare il record di vittorie consecutive, che prima apparteneva alla nazionale di Pozzo. Matteo Marani, su Repubblica, torna a quel periodo storico in cui le vicende del pallone strettamente erano legate a quelle del regime fascista. “Se la Coppa del mondo di quattro anni prima era servita a celebrare i fasti del fascismo, quella del 1938 – ricorda Marani – fu strumentalizzata come superiorità della razza italica, in un Paese che negli stessi mesi andava varando la schedatura degli ebrei”.
“Giorno dopo giorno si arricchisce la pratica dell’intolleranza, si incrementano i cortei con la mano tesa, i cori razzisti delle curve degli stadi, i graffiti nostalgici, i subdoli fogli di propaganda anti israeliana, le lapidi oltraggiate, il fiume di insulti e di aggressioni che inonda la rete”. È la constatazione amara dell’avvocato penalista Fulvio Gianaria, pubblicata su Repubblica Torino.
La Stampa racconta un’iniziativa che sarà ospitata dal vescovo di Asti, che domenica prossima accoglierà una giornata “interreligiosa” dedicata alla bagna cauda (a rappresentare l’ebraismo la chef Daniela Di Veroli). “Le tre grandi religioni monoteiste che si affacciano sul Mediterraneo – viene spiegato – si incontreranno a tavola intingendo nello stesso tegame le ragioni della fratellanza”.
“Le comunità ebraiche in Europa sono minacciate principalmente dagli islamisti, che rappresentano una minaccia per motivi sia religiosi sia politici, con l’antisemitismo che si sovrappone all’odio per Israele”. È quanto afferma Ugo Volli, ex presidente della sinagoga riformata di Lev Chadash di Milano, in una intervista con La Verità.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(18 novembre 2019)