La palla sta a noi
Se si fa una ricerca di responsi di halakhà sull’uso di recipienti usa e getta, i risultati saranno per la maggior parte sui seguenti temi: c’è bisogno o meno di tevillat kelim, possono usarsi di Shabbat e specificamente come bicchiere per il qiddush, c’è bisogno dell’hechsher per Pesach. Temi importanti, che in fondo girano intorno alla esiguità di questi recipienti, che quindi non sono forse degni dello Shabbàt e nemmeno di troppa attenzione da rendere obbligatoria l’immersione rituale come altri recipienti. Cercando un po’ meglio si trovano anche responsi sull’opportunità di usare recipienti usa e getta considerando il danno ambientale che producono. Gli appelli a limitarne l’uso – eliminarli completamente e con loro la comodità che consentono è forse passo troppo lungo da farsi tutto insieme – cominciano ad avere anche una voce rabbinica, come recentemente successo in vista delle feste di Tishrì. A volte la halakhà attende una spinta dal basso per mettersi in moto. In questo senso è istruttivo un responso di rav Shapira dato ormai dieci anni fa. Questo parte citando le classiche fonti del midràsh in cui all’uomo è comandato fin dalla sua creazione di preservare il Mondo da ogni possibile distruzione e il divieto generale di distruggere (“bal tashchìt”), fonti che ormai si citano molto spesso e sono note ai più, ma non dovrebbero smettere di stupire per la loro antichità e per la loro severità: gli uomini pii stanno attenti a “che non si causi la perdita nemmeno di un granello di sesamo” (Sefer haChinukh). Rav Shapira conclude però con una nota sbalorditiva, che più o meno ragiona così: siccome non possiamo in modo generalizzato vietare, così come non possiamo fermare qualsiasi cosa inquinante ecc., dipenderà dalle autorità: se verrà imposto che si vieti/limiti la vendita e/o si marchino le confezioni con “nuoce gravemente all’ambiente” analogamente a quanto avviene per le sigarette, allora subentrerà anche un divieto halakhico. Ora, è vero che le limitazioni al fumo sono state imposte per legge, ma ciò è avvenuto gradualmente, inizialmente sotto la spinta di una presa di coscienza di esperti, medici e in generale della gente. E oggi molti decisori halakhici sono andati oltre la legge, dichiarando vietato ebraicamente fumare tout-court. Lo stesso processo è auspicabile che avvenga per il consumo di plastica e in particolare dell’usa e getta: la palla, come al solito, sta a noi!
Michael Ascoli, rabbino
(19 novembre 2019)