I settanta anni del rabbino capo
tra il Talmud e l’omaggio dei giovani
Il regalo più bello gliel’hanno fatto gli studenti della scuola ebraica, con un “Yom Huledet Sameach” (“Buon compleanno”) cantato a inizio serata. Entrano i ragazzi ed entrano la torta, in un Centro Pitigliani gremito per festeggiare i settanta anni di rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma dal 2001. Occasione che il rabbino capo ha scelto di celebrare con una lezione pubblica su ‘Le aggadòt del Talmud e una storia ebraica romana del ‘600 dimenticata’”. Indietro nei secoli, tracciando un percorso che da un’antica disposizione testamentaria ha permesso di riscoprire un pezzo di storia dell’ebraismo romano e italiano, per arrivare alla grande sfida del Talmud tradotto in italiano il cui ultimo trattato da poco in libreria, Qiddushìn (Matrimonio), è curato dallo stesso rav Di Segni. Molte centinaia i presenti in sala, per una serata che si è aperta con le felicitazioni della presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello, che ha riconosciuto al rav “un ruolo di guida morale che va oltre questa kehillah”, e del presidente del Pitigliani Bruno Sed, che ha parlato di momento “particolarmente sentito”.
(19 novembre 2019)