Via Tasso, memorie di un attentato

Una mostra storico-documentaria a venti anni dagli attentati antisemiti avvenuti uno nella notte tra il 22 e il 23 novembre a via Tasso 145, l’altro, fallito, tre giorni dopo, al cinema Nuovo Olimpia. Entrambi rivendicati dalla sigla “Movimento antisionista”, con l’appoggio dell’estrema destra. L’iniziativa è del Museo storico della Liberazione e del suo presidente Antonio Parisella.
“Via Tasso: una bugia storica? Memorie di un attentato”, il titolo scelto per questo itinerario in otto pannelli, nasce da una frase estrapolata da alcune interviste fatte allora al leader neofascista Maurizio Boccacci. ”A via Tasso – le sue parole – c’è un museo dove si vuole lasciare l’impronta di una bugia storica, sulla stessa scia della storia dell’Olocausto”.
Parole pronunciate 20 anni fa ma il cui carico velenoso e destabilizzante resta più che mai attuale. “Antisemitismo e razzismo, anche a livello europeo, tornano ad essere la manifestazione di una minacciosa e violenta reviviscenza neonazista. Ciò a dimostrare – dichiara Parisella – quanto sia indispensabile una riflessione che la memoria non è pura archeologia, ma elemento di stimolo e di attivazione per l’impegno nel presente”.
L’allestimento, alla cui inaugurazione è oggi intervenuta la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello (a rappresentare l’UCEI il segretario generale Uriel Perugia), oltre a ricordare che il procedimento contro ignoti allora intrapreso non arrivò a nessun risultato, mette al centro la reazione dei romani, a partire dalla manifestazione dell’otto dicembre successivo con circa 3mila persone in visita nei locali del Museo. Un moto spontaneo che sarà ricordato tra due domeniche, nell’anniversario, con una nuova iniziativa.
“Da quei giorni – viene spiegato – il Museo storico di Via Tasso comincia ad essere meta di visite sempre più frequenti e numerose da tutta Italia e dal mondo intero, diventando un simbolo storico internazionale della lotta senza tempo per la libertà, per i diritti e la dignità della persona umana contro la dittatura e contro la violenza cieca del nazifascismo”.
Un impegno che questa mostra intende riaffermare. E che è ricordato in due lettere di adesione inviate a Parisella dalla senatrice a vita Liliana Segre e dal ministro Dario Franceschini.

(24 novembre 2019)