Libertà di pensiero
Non serve a molto infierire contro il professor Giancarlo Talamini Bisi che disonora il suo mestiere e i suoi colleghi e la scuola stessa in cui insegna minacciando gli studenti che non la pensano come lui. Non serve perché siamo convinti che continuerà a esercitare impunemente l’insegnamento e a mettere in pratica la sua bieca ideologia fascista. Poveri studenti, non si può che solidarizzare con loro che se lo devono subire e con le loro affrante famiglie che forse si aspettavano che mandare a scuola i figli significasse dare loro istruzione, formazione, spirito critico e gusto per la libertà. E invece il signor Talamini Bisi propina loro falsità storiche, deformazioni del pensiero e violenza verbale, oltre a promesse di violenza fisica. Questi sono i risultati di chi pensa che insegnare la storia a scuola sia superfluo, o di chi la lascia insegnare a chi non se lo merita, a chi si rifiuta di riconoscere gli orrori del passato e sogna di riproporli per il futuro.
Se destra e sinistra si liberassero del fardello ingombrante dei loro estremi e si incontrassero sul denominatore comune della libertà di pensiero, purgandosi di ogni sentimento ed espressione razzista e di ogni forma di discriminazione sarebbe già un bel passo avanti per la nostra società. Si potrebbe riaprire la porta alla speranza.
Dario Calimani, Università di Venezia