Piero Sadun, memorie di un artista
Una mostra antologica da poco conclusasi, allestita nei Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico, è stato in questo 2019 l’omaggio più significativo della città in cui nacque. A cento anni dalla nascita e a 45 dalla morte il pittore Piero Sadun resta però al centro dell’attenzione anche lontano dalla sua Siena.
La sua produzione artistica, i riconoscimenti nazionali e internazionali, ma anche il drammatico incontro tra un giovane ebreo italiano e le Leggi razziste del ’38. Temi che hanno caratterizzato la conferenza “Piero Sadun. Ricordi” svoltasi nelle sale del Museo ebraico di Roma dove, moderati da Francesco Leone, sono intervenuti il regista Luca Verdone e Anna Di Castro della sezione senese della Comunità ebraica fiorentina, organizzatrice nel 2015 della mostra “Genesi di un artista: 1938-1948”. La conferenza è stata l’occasione per ricordare il segno di un grande artista, di cui il critico Cesare Brandi tra gli altri scrisse: “C’era, nel suo modo di aggredire la tela, una delicatezza, una scelta sottile, il gusto di una pittura che, seppure dovesse apparire gradevole, tendeva ad essere una pittura per la pittura”.
(26 novembre 2019)