“Pietre d’inciampo testimonianza viva,
il no di Schio suscita disagio”
“Le pietre di inciampo sono un simbolo della memoria. In tutta Europa ne sono state sistemate oltre 70 mila. E ognuna di esse ricorda l’ultima residenza nota di chi non è più tornato perché assassinato nei lager nazisti. Le pietre ricordano ebrei finiti nelle camere a gas, perseguitati politici assassinati; religiosi di ogni confessione uccisi perché portatori di una parola di pace; adulti, uomini e donne, bambini, neonati. Le pietre d’inciampo sono la testimonianza viva, presente, indispensabile per commemorare la Shoah. Le pietre di inciampo sono un monito per tutti noi. Le pietre d’inciampo sono la nostra storia”.
È quanto afferma in una nota Paolo Gnignati, presidente della Comunità ebraica di Venezia, in relazione al no espresso dal Consiglio comunale di Schio ad una mozione presentata dal Pd per il posizionamento di stolpersteine nei luoghi in cui risiedevano i deportati della città morti nei lager. Per gli esponenti della maggioranza di centrodestra le pietre rischierebbero “di portare di nuovo odio e divisioni”.
“Quanto è accaduto a Schio, il modo con il quale si è voluto dire no alla loro posa non solo ci amareggia, ma ci offende profondamente così come non può che suscitare disagio e apprensione” sottolinea Gnignati nel messaggio, rivolto al governatore del Veneto Luca Zaia (che in mattinata lo ha chiamato, esprimendo solidarietà per una decisione ritenuta assurda e offrendo gli immobili regionali e i locali attigui per il posizionamento di nuove pietre).
Scrive Gnignati, elogiando l’intervento di Zaia: “Egregio presidente, cogliamo positivamente e con attenzione le sue parole e la ringraziamo per la sua immediata presa di posizione senza indugi. La Comunità ebraica è quanto mai consapevole dell’importanza di una memoria condivisa e farà sempre di tutto per raggiungere questo obiettivo. Ringraziamo lei e tutti quei cittadini che in queste ore stanno dimostrando il loro sgomento e la loro incredulità di fronte alle notizie che ci giungono da Schio”.
(28 novembre 2019)