Ue e redistribuzione migranti, l’intesa di Malta alla prova
Secondo il patto di Malta – siglato da Germania, Francia, Italia e Malta – l’80 per cento dei migranti che arriva in Italia viene registrato e andrà via entro un mese grazie alle richieste congiunte di ‘ricollocazione’ presentate all’Unione Europea. “Così, nel momento in cui viene chiesto il via libera all’attracco nei porti, scatta la divisione per quote tra gli Stati. – riporta il Corriere – Una ripartizione preventiva che evita le estenuanti trattative vissute ai tempi di Salvini ministro”. L’accordo è entrato a regime ed ha toccato già tre casi.
UK, l’antisemitismo e il voto. Si avvicina il giorno delle elezioni in Gran Bretagna (12 dicembre) e tanti sono i temi al centro del dibattito elettorale d’Oltremanica, dalla Brexit al pericolo terrorismo fino alla questione antisemitismo, in particolare nel Labour. A tornare sul problema denunciato dal rabbino capo di Gran Bretagna rav Ephraim Mirvis, Paolo Mieli sul Corriere, che elenca alcuni degli episodi più preoccupanti legati alla storia politica del leader laburista Jeremy Corbyn: dall’aver definito amici i terroristi di Hamas e Hezbollah all’aver “chiamato ‘fratello’ Abdud Aziz Umar condannato a sette ergastoli per aver fatto esplodere a Gerusalemme un ristorante, provocando la morte di sette persone”. Chi da sinistra vuole fermare Corbyn è Luciana Berger, candidatasi tra i liberali. “Berger, talento politico di 38 anni, sorriso squillante ed ebrea, – racconta oggi Repubblica – ha mollato lo scorso febbraio il Labour e il comodo seggio di Liverpool perché scioccata dai casi di antisemitismo nel partito: ‘Non ce la facevo più’”.
La Medaglia d’oro a Liliana Segre. La senatrice a vita Liliana Segre ha ricevuto ieri a Milano dal Presidente della Croce rossa italiana Francesco Rocca la Medaglia d’oro al merito. “Ho conosciuto gli ingiusti – ha detto -. Persone che avevano scelto il male perché era più comodo non ribellarsi e obbedire” (Repubblica Milano). Sempre a Milano nelle stesse ore in piazza Duomo si riuniva il cosiddetto movimento delle sardine: secondo gli organizzatori alla manifestazione hanno partecipato 25mila persone e sono stati raccolti dieci quintali di cibo da destinare al Pane quotidiano, l’associazione di volontariato che aveva chiamato i manifestanti a una colletta benefica (Corriere Milano).
Uniti contro i razzisti da stadio. “Il problema non va personalizzato sui singoli casi. Lo sport non è razzista: l’allenatore fa giocare i migliori, la loro origine non conta. Sono razzisti gli stadi, però, e i giocatori devono unirsi. Quanti sono i calciatori neri in Serie A, una ventina? Una minoranza: serve che tutti li aiutino”. L’analisi dell’ex campione di calcio francese Marcel Desailly, intervistato oggi da Repubblica. A proposito di razzismo negli stadi, Leonardo Coen sul Fatto Quotidiano ricorda la Carta delle responsabilità per lo sport lanciata da Gariwo negli scorsi giorni. Coen ricorda poi l’esempio dei Giusti dello sport come terapia positiva contro il razzismo. “Per dimostrare che i comportamenti di atleti, tifosi (e media) possono influenzare positivamente la vita democratica nelle nostre società. Lo hanno fatto Adam Smulevich e Massimiliano Castellari scrivendo Un calcio al razzismo (Giuntina)”.
Segnalibro. “Sono un fotografo e nel 2008 ho iniziato un lavoro sui diversi volti degli ebrei newyorkesi. Dopo un rapper afroamericano, un cantore coreano, gli ultra ortodossi di Brooklyn e alcuni tatuatori del Lower East Side ho incontrato Benjy”. Così racconta a La Stampa Julian Voloj, autore del graphic novel Ghetto Brother, dedicato a una storia vera di guerre tra bande nel Bronx e ad una pace siglata grazie Benjy, marrano che riscopre la sua identità ebraica. Il Giornale intervista Romain Slocombe, autore di una serie di noir con al centro un poliziotto antisemita che si aggira per la Parigi occupata dai nazisti.
Caso Open. Il Corriere della Sera riporta delle indagini compiute dalla Finanza su alcune società lussemburghesi di Marco Carrai che “potrebbero essere state utilizzate per portare all’estero i soldi di alcuni finanziatori della Fondazione Open”. In particolare si parla della Wadi Ventures Management Company e il Corriere segnala a riguardo che “potrebbero diventare interessanti le posizioni di Giampaolo Moscati e Jonathan Pacifici, che compaiono con Carrai ‘nell’organo amministrativo’. Pacifici avrebbe anche agevolato la nomina di Carrai a console di Israele a Firenze”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked