Definizione di antisemitismo dell’Ihra,
il via libera del Parlamento francese
Al termine di un lungo confronto il Parlamento francese ha ieri approvato a maggioranza (154 voti a favore, 72 contro) l’adozione della definizione di antisemitismo formulata dall’International Holocaust Remembrance Alliance che, tra le diverse voci, classifica come odio antiebraico anche la negazione del diritto all’autodeterminazione e all’esistenza dello Stato di Israele. Un messaggio significativo quello che arriva da Parigi in queste ore, pochi mesi dopo l’annuncio in tal senso del presidente Emmanuel Macron: “Confermo – avevo detto – che la Francia adotterà la definizione di antisemitismo dell’Ihra. Non servirà modificare il codice penale. Si tratterà di affinare le pratiche dei nostri magistrati e dei nostri insegnanti”.
Un plauso all’iniziativa parlamentare è arrivato dal Conseil représentatif des institutions juives de France, l’organizzazione ombrello delle comunità ebraiche francesi che ha espresso la propria soddisfazione per il riconoscimento della minaccia oggi rappresentata “dall’odio contro Israele”. Per il suo presidente Francis Kalifat, che non ha mancato di biasimare chi dall’estrema sinistra si è opposto al via libera, un passo avanti fondamentale per contrastare un fenomeno, l’antisemitismo, che riguarda “oltre il 50 per cento degli atti razzisti in Francia”. Soddisfatto anche Moshe Kantor, presidente del Congresso ebraico europeo: “Una decisione logica e importante”.
Il voto del Parlamento arriva al termine di intense giornate di dibattito sul tema. Tra le prese di posizione più eclatanti in senso contrario quella di 127 intellettuali ebrei che, in una lettera pubblicata da Le Monde, hanno espresso la loro preoccupazione per il rischio che possa essere messo in discussione il diritto di critica al governo israeliano.
Centinaia di delegati partecipano intanto in queste ore ai lavori dell’assemblea plenaria dell’Ihra, in svolgimento in Lussemburgo con la presenza di rappresentanti di 33 Paesi (a guidare il gruppo italiano l’ambasciatore Luigi Maccotta) e delegati tra gli altri di Nazioni Unite e Unesco. Tra i temi più significativi discussi nel corso della plenaria la sfida educativa legata al ricordo della Shoah.
(4 dicembre 2019)