“Italia dialoghi con Damasco”
Al via a Roma, con la partecipazione del ministro degli Esteri israeliano Yisrael Katz, la quinta edizione dei Med, Mediterranean Dialogues. Katz ha ieri incontrato i leader politici Matteo Salvini e Nicola Zingaretti, oggi invece parlerà con il suo omologo italiano Luigi Di Maio. Nelle scorse ore si è inoltre confrontato con la presidente UCEI Noemi Di Segni, la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello e il rabbino capo rav Riccardo Di Segni. I rapporti tra Italia e Israele, le posizioni italiane ed europee nelle sedi internazionali, la minaccia per la sicurezza dello Stato ebraico rappresentata dall’Iran: questi alcuni dei temi al centro del confronto.
Il Medio Oriente, anche per via della conferenza romana, è centrale su diversi quotidiani. “È tempo di dialogare con Damasco” dice il ministro Di Maio in una intervista con il Corriere che si apre sul dramma della Siria. Afferma Di Maio: “L’Italia ha sostenuto, e continuerà, programmi volti a stabilizzare il Nord-Est siriano favorendo alcuni servizi di base e il rafforzamento delle capacità amministrative locali. Contribuire a stabilizzare e ricostruire la Siria significa consolidare anche la sicurezza del nostro Paese”.
In una intervista con Libero il ministro Katz chiede due cose al governo italiano: di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele e di sostenere le sanzioni Usa contro Teheran. Per il ministro “i rinnovati tentativi di Teheran di costruire armi atomiche e il sostegno al terrorismo internazionale dovrebbero essere sufficienti a convincere anche i più scettici”.
La viceministra Marina Sereni, intervistata da Avvenire, afferma: “È nostro preciso dovere sostenere la soluzione dei ‘Due Stati’, che ha una sua logica sotto il profilo della legalità internazionale. Detto questo, è vero: sul territorio l’idea sta perdendo concretezza, soprattutto tra i ragazzi palestinesi, che sembrano più tentati da una ‘One State Solution’ realizzata con pari diritti per tutti. Obiettivo interessante sulla carta, ma irrealistico”.
“Assistiamo, in Italia e in Europa, alla rinascita dell’antisemitismo e del razzismo dai toni social-nazionali, con attacchi alla ‘lobby ebraica’ dell’élite finanziaria e bancaria, storie vecchie ma con un nuovo armamentario. La nuova ideologia fascista esiste e sbaglieremmo drammaticamente a non comprendere che la democrazia ha qui un suo nemico radicale: mobilitato, agguerrito e ricco di risorse internazionali”. È l’opinione della politologa Nadia Urbinati, che ne scrive su Repubblica.
Il Fatto Quotidiano, sempre sul tema dell’odio e delle parole malate, sottolinea come il web sia oggi il nuovo covo dei nazifascisti. “Le azioni individuali, anche di soggetti squilibrati, costituiscono fatti di cronaca sotto gli occhi di tutti. Il neofascista col tricolore che spara ai ‘negri’ per rappresaglia – si legge – è stato formato dal web e dalla rete ha ricevuto numerosi consensi”. Delle parole “che avvelenano il clima” scrive anche Laura Forti, assessore alla Cultura della Comunità ebraica di Firenze, in un intervento sulle pagine fiorentine di Repubblica.
Il Venerdì racconta le attività della cucina sociale kasher della scuola del Merkos. “Gestita dal Movimento Chabad Lubavitch – viene spiegato – è l’unica a Milano a fornire piatti cucinati secondo la tradizione ebraica. Un presidio aperto a tutti. Ovviamente musulmani compresi”.
Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, si difende dalle accuse di razzismo. Ieri la prima pagina del suo quotidiano, con le parole “Black Friday” associate ai campioni di colore Lukaku e Smalling, ha fatto il giro del mondo raccogliendo molta indignazione. Per Zazzaroni un vero e proprio linciaggio “contro un giornale che da un secolo difende la libertà e l’uguaglianza”.
Presentato in apertura della seduta della commissione Cultura del consiglio regionale del Veneto un progetto di legge per la conoscenza della Shoah e il Giorno della Memoria, primo firmatario il leghista Alberto Villanova. Sottolinea il Corriere del Veneto: “L’obiettivo della legge è accrescere la coscienza civile collettiva allo scopo di prevenire e contrastare fenomeni di antisemitismo e, se verrà approvata dall’aula, rappresenterà il primo esempio di norma regionale esclusivamente dedicata al tema della Shoah”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(6 dicembre 2019)