Piero Terracina, l’ultimo saluto
Sui quotidiani di oggi il racconto dell’ultimo saluto nella Capitale a Piero Terracina, sopravvissuto ad Auschwitz e infaticabile voce della Memoria. Una folla di persona si è radunata ieri al Portico d’Ottavia per esprimere il proprio cordoglio e l’affetto nei confronti di Terracina. Tra loro, Sami Modiano: “Ci siamo conosciuti nel campo di Birkenau e da allora siamo andati avanti facendoci forza a vicenda. Gli avevo promesso che sarei andato avanti nel tenere viva la Memoria e così farò finché potrò”, le parole di Modiano riportate da Repubblica Roma che intervista il nipote di Piero, Ettore Terracina. “Zio aveva una grande paura: era che tutto quello che aveva vissuto, potesse un giorno ritornare. Ma compensava il timore con la scrittura e la testimonianza tra ragazzi”.
Un Museo della Resistenza per Milano e l’Italia. Il ministro dei Beni e Attività Culturali, Dario Franceschini, insieme al sindaco di Milano, Giuseppe Sala hanno annunciato la realizzazione in città del Museo nazionale della Resistenza. Il museo, a conclusione di una storia travagliata, avrà sede in piazzale Baiamonti nella seconda piramide di Herzog, che verrà realizzata di fronte a quella già esistente dove ha sede la Fondazione Feltrinelli. Il ministero dei Beni culturali stanzierà altri 15 milioni di euro per il progetto che si aggiungono ai 2,5 milioni già stanziati in passato. Il museo, spiega il Corriere, verrà gestito da una Fondazione “aperta” tra il Comune di Milano, il Mibact e l’Istituto nazionale Ferruccio Parri, con il coinvolgimento della Regione Lombardia e dell’Anpi. “La memoria di chi ha combattuto per restituire all’Italia la libertà va conservata e trasmessa, non per riprodurre divisioni, ma per consolidare e diffondere, specialmente tra le giovani generazioni, la consapevolezza del valore inestimabile della democrazia”, le parole del Capo dello Stato Mattarella (Repubblica Milano).
Milano in corteo contro l’odio. “L’odio non ha futuro” è il nome del corteo bipartisan organizzato per questa sera (ore 18.00) a Milano e dedicato alla senatrice a vita Liliana Segre. 601 i sindaci che hanno aderito all’iniziativa che partirà da piazza dei Mercanti per arrivare davanti a Palazzo Marino, sede del comune. Segre, riportano Corriere e Repubblica, attenderà i sindaci all’Ottagono, cuore del monumento simbolo di Milano, e sarà l’unica tra i tanti partecipanti a parlare sul palco. “Penso sia giusto che prenda la parola solo lei a conclusione della marcia – le parole del sindaco di Milano Beppe Sala – perché la politica porterà la sua testimonianza e la voglia di essere la scorta della senatrice”. A Segre il comune di Torino nelle scorse ore ha conferito all’unanimità la cittadinanza onoraria (Repubblica Torino)
Israele in serie. Da Fauda a Shitsel, sono tante le serie che raccontano, sulle diverse piattaforme, i tanti aspetti legati alla storia e alla quotidianità d’Israele. “Quando si parla di questo piccolo Stato – scrive Enrico Deaglio su Repubblica, analizzando il successo delle produzioni made in Israel – come non succede per nessun altro Stato al mondo, si contesta addirittura il suo diritto ad esistere e il movimento politico che lo ha generato, il ‘sionismo’, viene considerato uno dei tanti esempi della millenaria perfidia complottistica ebraica, e oggi sappiamo quanto questo binomio sia molto popolare. Israele, poi, è in guerra dalla sua nascita e ultimamente – svanite le speranze di una soluzione politica dei due stati con i palestinesi – ci si aspetta la guerra finale, quella che da tempo i predicatori evangelici americani chiamano Armageddon. E si sa che gli evangelici americani hanno molto peso alla Casa Bianca. Questo quadro generale forse spiega perché le narrazioni televisive hanno molto successo: si osserva in salotto un mondo che forse do mani non ci sarà più, e ci si stupisce che quel mondo abbia comunque intenzione di vendere cara la pelle”.
Odio razziale contro la Brigata. Le contestazioni ripetute e violente contro la Brigata Ebraica in occasione dell’anniversario della Liberazione sono manifestazioni di «odio etnico e razziale». A sostenerlo è la procura che ha chiesto il rinvio a giudizio per quattro antagonisti che, il 25 Aprile dello scorso anno, al corteo pubblico antifascista a Milano si scagliarono contro i rappresentanti della Brigata Ebraica. Ne scrivono tra gli altri, sui rispettivi dorsi milanesi, Avvenire e Giornale.
Jciak. È l’israeliano “Thunder from the sea” di Yotam Ben-David, un’opera sulla velocità del mondo di oggi, il vincitore come “miglior film” della 44esima edizione del “Laceno d’oro”, il festival del cinema internazionale di Avellino fondato nel 1959 da Pierpaolo Pasolini con Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio (Repubblica Napoli).
Segnalibro. “Nel disordine del secondo dopoguerra, uno studente del Bauhaus, fu il protagonista di una pianificazione che, per forza di cose, non poteva essere come tutte le altre. Sharon si ritrovò a progettare un Paese sì piccolo, ma pronto ad espandersi dal punto di vista edilizio e sociale”. Il Sharon di cui parla Alfredo De Girolamo sul Corriere Fiorentino è Arieh Sharon, il cui piano urbanistico segnò il futuro d’Israele. Di questo protagonista meno conosciuto della storia del paese parla l’architetto Michelangelo Fabbri nel suo Da allora siamo qui. Arieh Sharon e il Piano nazionale d’Israele 1948-1953 (Edizioni Clichy).
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked