Tradizioni da mantenere
“Ho abitato con Lavano e mi sono attardato fino ad ora” (Bereshit 32;5).
La prima cosa che Giacobbe manda a dire ad Esaù, che gli sta andando incontro con intenzioni non proprio pacifiche, è proprio questa.
Fa notare il grande commentatore Rashì, che la somma delle lettere ebraiche “garti – ho abitato”, corrisponde a seicento tredici, spiegando che: “nonostante io sia vissuto per venti anni fuori da Israele, presso un uomo malvagio, ho rispettato tutte le seicentotredici mizvot”.
Questo insegnamento di Rashì sottolinea che, nonostante le numerose difficoltà della Diaspora e la vicinanza con chi tenta di annientarci, non bisogna mai abbandonare le proprie tradizioni e dimenticare la storia del nostro popolo. Anche e soprattutto nei momenti più difficili.
Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna