“I giudici dell’Aia strumentalizzati.
Falsità alla base dell’indagine”

201903ij_hague_icc8La decisione della Corte penale internazionale (Cpi) di voler avviare un’indagine su presunti crimini di guerra commessi in Cisgiordania, Gerusalemme Est e Gaza è stata definita dal governo israeliano come un “atto di terrorismo diplomatico” e come “un’arma nella guerra politica” contro Israele. L’annuncio è stato dato negli scorsi giorni dal procuratore della Cpi Fatou Bensouda che ha detto di essere pronta ad aprire un’indagine formale ma di voler attendere la decisione sulla giurisdizione territoriale da parte dei giudici dell’Aia. “La decisione del pubblico ministero contro Israele è assurda per tre motivi. – la replica del Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in occasione della riunione governativa di inizio settimana – La prima assurdità è che la decisione del procuratore contraddice completamente il principio fondante del tribunale stesso. La CPI è stata istituita dopo gli orrori della Seconda guerra mondiale, principalmente gli orrori che sono stati inflitti al nostro popolo, ed è stata progettata per affrontare i problemi che gli Stati avrebbero sollevato riguardo ai crimini di guerra, come il genocidio o le deportazioni su larga scala. È stata ideata per gli Stati che non avevano veri sistemi giudiziari di diritto, che sono presenti ovviamente nel mondo occidentale”. “Hanno preso una rivendicazione palestinese, che non ha uno Stato, e hanno accusato l’unica democrazia del Medio Oriente, che opera secondo i più alti standard giuridici delle democrazie occidentali, su cui il tribunale non ha alcuna giurisdizione. Questa è la prima assurdità”, ha dichiarato Netanyahu, sottolineando che l’indagine nasce da un esposto palestinese del 2015. “La seconda assurdità è che la decisione del pubblico ministero contraddice la verità storica. Si oppone al diritto degli ebrei di stabilirsi nella loro patria. Trasformare il fatto che gli ebrei vivano nella loro terra in un crimine di guerra è un’assurdità di proporzioni inimmaginabili”, la condanna del Primo ministro in riferimento all’accusa da parte del procuratore del Cpi legata alla politica degli insediamenti israeliani in Cisgiordania. “La terza assurdità è che la decisione del pubblico ministero contraddice la verità contemporanea. Chi stanno accusando qui? L’Iran? La Turchia? La Siria? No, Israele, l’unica democrazia del Medio Oriente. Questa è una terribile ipocrisia. Continueremo a lottare contro queste tre assurdità. Continueremo a distruggerle. Lotteremo per i nostri diritti e per la nostra verità storica con tutti gli strumenti a nostra disposizione”, ha concluso Netanyahu.
Nel suo parere completo, il procuratore Bensouda ha scritto che “sulla base delle informazioni disponibili, c’è una ragione per credere che crimini di guerra siano stati commessi nel contesto delle ostilità del 2014 a Gaza”, riferendosi all’Operazione Protective Edge, avviata da Israele per distruggere i tunnel del terrore del movimento terroristico palestinese di Hamas e il suo arsenale di razzi. Nel suo parere Bensouda afferma che ci siano tre casi in cui l’esercito israeliano avrebbe “intenzionalmente lanciato attacchi sproporzionati”. Sugli insediamenti, nel parere si legge che “Nonostante le chiare e durevoli richieste che Israele cessi le attività nei Territori palestinesi ritenute contrarie al diritto internazionale, non vi è alcuna indicazione che esse cesseranno. Al contrario, ci sono indicazioni che non solo possano continuare, ma che Israele possa cercare di annettere questi territori”. Nel rapporto, Bensouda ha anche detto esplicitamente che c’è “una base ragionevole per credere che i membri di Hamas e dei gruppi armati palestinesi” abbiano commesso vari crimini di guerra.
Per l’editorialista di Yedioth Ahronoth Ben Dror Yemini “l’assurdità delle accuse contro Israele è duplice, in primo luogo perché il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito degli Stati Uniti e l’ex comandante delle forze britanniche in Afghanistan, per non parlare di altri esperti militari, hanno ripetutamente chiarito che Israele è il Paese che prende le misure più rigorose per proteggere vite innocenti. In secondo luogo, i dati mostrano che, rispetto ad altri militari in tutto il mondo, Israele ha molte meno vittime civili durante le sue operazioni militari”.
Il comportamento del procuratore Bensouda, secondo Yemini, assomiglia a quanto accaduto nel 2009 con il rapporto di Richard Goldstone, commissionato dall’ONU dopo il conflitto tra Israele e Hamas, poi ritrattato dal suo stesso recensore. Per il giornalista né Bensouda né Goldstone odiano Israele ma “operano all’interno di un sistema che è stato metodicamente sottoposto a un lavaggio del cervello sui “crimini” di Israele. Lo stesso vale per i media, il mondo accademico, le istituzioni internazionali e ora i tribunali”. “Goldstone – conclude Yemini – ha ritrattato le affermazioni pubblicate nel rapporto che porta il suo nome. Vediamo se alla fine Bensouda farà lo stesso”.

dr