Otto giorni otto luci
Il miracolo dell’olio
Uno dei concetti che i lumi di Chanukkah esprimono è che grazie a loro lo studio che facciamo in questi giorni ci permette di raggiungere i significati più profondi della Torah, in particolare della Torah orale. Perciò colui che si affatica nello studio della Torah crea il merito che permette che in questi giorni possano risplendere i 13 attributi della misericordia divina. Rabbì Shimshon da Ostropoli (1600-1648) insegna, al riguardo, che nei giorni di Chanukkah il nome ineffabile di Dio (il Tetragramma) splende nei 13 attributi della misericordia divina. Questo elemento si ritrova anche nella modalità della diffusione del miracolo dell’olio. Il Signore ha estratto dall’attributo “Venakè Yenakè/ונקה ינקה (libera, perdona il penitente ma non quello che non si pente; Esodo 34:7) le lettere che compongono la parola קנקנ/kankan (giara) cosicché le lettere che rimangono sono quelle del Tetragramma, il nome ineffabile che rappresenta l’attributo della misericordia che ha prodotto il miracolo dell’olio. Concetto espresso nel testo famoso di Maoz Tzur deve è scritto: “Umitar kankanim naasà nes lashoshanim/ma da ciò che rimase nelle giare venne fatto un grande miracolo”.
Rav Adolfo Locci, rabbino capo di Padova
(24 dicembre 2019)