Ticketless – Dante, Formiggini e le sardine

cavaglionIn previsione del 2021 e del centenario dantesco mi piace qui segnalare una strepitosa scoperta. La vicenda si consuma tra il novembre e il dicembre 1896 nelle severe aule del Regio liceo Galvani di Bologna, dove un brillante studente dell’ultimo anno ha composto una parodia dell’Inferno dantesco, in cui ha incluso per burla tutti i compagni, i professori, il bidello e il preside e ne ha distribuito copie con dedica a tutti, orgoglioso del proprio prodotto. Il preside vuole una punizione esemplare. Lo studente si sente ingiustamente vittima di un complotto clericale, ma i documenti d’archivio offrono tutt’altra ricostruzione, rivelando una dinamica dei fatti diversa. Tutta la documentazione e una ottima ricostruzione si legge cliccando qui. Lo studente si chiamava Angelo Fortunato Formiggini, futuro editore e prima vittima del 1938, ma anche animatore della prima goliardia bolognese. Leggendo il saggio ho finalmente capito perché mi era piaciuta molto la prima manifestazione bolognese delle sardine. Vi avevo ritrovato il tono delle letture dantesche, del Dams, degli happening, anche degli indiani metropolitani se volete. Ho la sensazione che quel primo soffio di spirito libero che veniva da Piazza Maggiore si sia poi affievolito nelle successive e forse eccessive esposizioni mediatiche. Non sono del resto persuaso che Bella ciao sia di grande utilità per l’auspicabile risveglio di una Italia più civile. Non per la memoria di quella canzone in sé, ma per l’uso retorico che sempre si è fatto di quelle stesse note nel dopoguerra. Quanta energia e quanto spirito ribelle, invece, nella potenza espressiva dell’Inferno dantesco rivissuta dalla Sardina Formiggini! Penso di andare a una delle prossime iniziativa delle Sardine portando in mano la mia copia del testamento spirituale del “Formaggino” modenese, che ha un bel titolo: Parole in libertà.

Alberto Cavaglion