Eastmed, l’incontro tra premier
L’Italia segue a distanza

rassegnaL’accordo per portare il gas israeliano in Europa, attraverso il progetto Eastmed, entra nel vivo. Ieri il premier Benjamin Netanyahu era ad Atene dove ha incontrato il premier greco Kyriakos Mitsotakis e il presidente cipriota Nicos Anastasiades. Si va verso l’avvio dei lavori.
Scrive il Corriere: “Dentro gli oltre 2 mila chilometri di tubi che verranno posati nel Mediterraneo non viaggia solo gas naturale, si muovono anche gli equilibri e le sfide tra nazioni”. Alla finestra per ora l’Italia, che dovrebbe essere il Paese ponte per la circolazione del gas in tutto il continente. “La Commissione europea – spiega il Corriere – ha speso 100 milioni di euro in studi di fattibilità e per l’Italia ci aveva messo la firma Carlo Calenda, allora ministro dello Sviluppo economico, nell’aprile del 2017. Quello era un memorandum d’intesa, il primo passo per proseguire insieme nel progetto. Adesso Roma è assente alla stretta di mano definitiva e sembra prendere tempo senza tirarsi fuori dall’operazione che interessa a imprese come Snam, Edison, Eni”. 
Da Roma è arrivato comunque (via lettera) l’apprezzamento del ministro Stefano Patuanelli. Non mancano comunque gli ostacoli. “Il gasdotto – scrive La Stampa – potrebbe connettersi con la rete di tubi italiana ed eurooccidentale. Però il suo tracciato sfida il patto Ankara-Tripoli con cui i turchi si arrogano (senza alcuna base legale) la sovranità sulle acque attraversate dalla futura infrastruttura”. 

Ucciso nella notte, in un raid statunitense sull’aeroporto di Baghdad, il generale Qassem Soleimani. Figura di spicco del regime iraniano, era tra le anime dei recenti disordini nella capitale irachena ed era ritenuto da Israele il principale responsabile dell’infiltrazione terroristica di Teheran nella regione mediorentale. Altissima, in queste ore, la tensione tra Usa e Iran. Ma anche Israele ha elevato lo stato d’allerta militare, temendo possibili attacchi. In particolare da Hezbollah. 

Il Corriere dello Sport e Avvenire segnalano l’iniziativa “Un calcio al razzismo” organizzata per il 16 gennaio dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, cui hanno aderito i vertici di mondo del calcio e dello sport. All’iniziativa, sottolinea il Corriere, ci saranno tra gli altri il ministro dello Sport Spadafora, il presidente della Federcalcio Gravina, il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori Tommasi, l’ad della Lega Calcio Serie A De Siervo. 

Il Manifesto, tra gli altri, torna sull’aggressione neofascista all’ex parlamentare Arturo Scotto. L’articolo si apre con le parole d’allarme della presidente UCEI Noemi Di Segni: “Non è più possibile esitare. Serve una reazione forte da parte di tutte le forze politiche. Servono parole chiare e inequivocabili per definire quanto accaduto”. 

No dell’Alta corte israeliana all’interpellanza di un gruppo di intellettuali che volevano bloccare la candidatura di Netanyahu a marzo per i suoi guai giudiziari. Scrive al riguardo La Stampa: “Secondo i magistrati, che pure hanno riconosciuto ‘la fondamentale importanza dell’istanza’, la tempistica è ‘prematura’ e la questione è troppo teorica per essere affrontata prima del risultato delle urne. Una eventuale decisione al riguardo potrebbe essere presa, casomai, quando Netanyahu dovesse essere reincaricato”. 

Yael Dayan, la figlia del leggendario Moshe, è intervistata dal Riformista. L’attualità politica è al centro del colloquio. “Non condivido nulla di quanto Benjamin Netanyahu ha detto e fatto nella sua vita politica e da primo ministro. Considero l’ultimo governo da lui guidato il peggiore nella storia d’Israele. Ma – dice Dayan – sono altrettanto convinta che Netanyahu debba essere sconfitto dalla politica, con il voto, e non per via giudiziaria”.

Il Fatto Quotidiano racconta i deliri antisemiti di alcuni gruppi neonazisti italiani, che si darebbero appuntamento su una piattaforma russa. “Vk – si legge – è il luogo dove essere se si vuole interagire con l’estrema destra internazionale. Le relazioni, virtuali, possono diventare infatti reali: non a caso i contatti con una rete internazionale di estrema destra sono un’ipotesi di lavoro anche per gli inquirenti”.

Sotto sequestro il profilo Twitter di Emanuele Castrucci, il professore di filosofia del diritto dell’Università di Siena che aveva postato online frasi inneggianti a Hitler. La decisione, scrive Repubblica Firenze, arriva dal Tribunale del Riesame.

Il Giornale Milano racconta la protesta del centrodestra per le posizioni anti-israeliane di una dipendente comunale. “Partecipare alle marce contro l’odio. E poi odiare gli imprenditori, odiare la borghesia, e odiare Israele. C’è un bel pezzo di sinistra – si sostiene – che lo considera legittimo, possibile, coerente”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(3 gennaio 2019)