Informazione – International Edition
Calciare i razzisti fuori dagli stadi

Schermata 2020-01-07 alle 12.53.58Partirà a gennaio e in previsione del Giorno della Memoria l’iniziativa dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane che chiama a raccolta il mondo dello sport per dire no al razzismo negli stadi, presentata al pubblico internazionale nell’ultima uscita di Pagine Ebraiche International Edition. Accanto alla presidente UCEI Noemi Di Segni, promotrice dell’evento che avrà luogo il 16 gennaio e sarà rivolto in particolare ai giovani, ci saranno tra gli altri il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori Damiano Tommasi, l’ad della Lega Calcio Serie A Luigi De Siervo e l’ad della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia.
Come vivevano gli ebrei nel Rinascimento? Quale è stato il loro contributo e la loro presenza nella letteratura, pittura, poesia? E cosa caratterizzava i complessi rapporti con il mondo cristiano? Saranno questi alcuni degli argomenti trattati nel convegno “Imagining the Renaissance / Defining the Jews,” (Immaginare il Rinascimento/Definire gli ebrei) che si svolgerà dal 12 al 15 gennaio a Gerusalemme, nella sede della Biblioteca nazionale di Israele. Come raccontato sul notiziario internazionale, “il convengo si muove in una prospettiva globale, partendo dal presupposto che – come ha scritto la grande storica Natalie Zemon Davis – al giorno d’oggi «sempre più continenti, popoli, idee e religioni hanno raggiunto una visibilità finora mai perseguita». All’interno di questa cornice globale, gli storici sempre più tentano di confrontarsi con rappresentazioni dei confini tra queste entità che assumono la fisionomia di realtà miste e porose.”
La Comunità ebraica di Napoli invece ha annunciato che non parteciperà alla posa di nove pietre d’inciampo in ricordo di alcune vittime della Shoah: Eleonora De Majo, assessore alla Cultura del Comune partenopeo recentemente nominata si è resa infatti protagonista in passato di gravi esternazioni tra cui il paragone tra Adolf Hitler e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
È il francese la lingua settimanale di Bechol Lashon, che riprende un articolo dell’edizione francese del Times of Israel a proposito di un’iniziativa per salvaguardare le sinagoghe europee costruite prima della Seconda Guerra Mondiale: di queste una percentuale importante si trova in Italia.
In Italics invece si racconta di un episodio di intolleranza che ha macchiato il periodo delle festività invernali a Venezia: un gruppo di giovani inneggiava al fascismo e insultava Anna Frank la notte di Capodanno e ha aggredito un passante ed ex parlamentare, che ha cercato di fermarli e poi anche un ragazzo intervenuto per difenderlo.
Infine, Yaakov Mascetti docente di Letteratura all’Università di Bar Ilan, riflette sul significato del vedere dalla Torah ad oggi.
“L’individuo vede tutto. Vedere per Rabbi Nachman non è un atto di volontà, ma una percezione passiva delle cose in sé e per sé. Uno vede miracoli e rivelazioni, ma non li vede: li percepisce solo fisicamente, ma la percezione non raggiunge la mente. Bisogna raggiungere lo stato di coscienza elevato in cui si sa cosa si vede. Altrimenti i portenti e le meraviglie appaiono come lampi davanti ai nostri occhi.”