Oltremare – Neve
Il vero sionista assoluto, il sionista d’acciaio, non è quello che compera solo ed esclusivamente “Totzeret Haaretz” (prodotto in Israele), e nemmeno quello che paga le tasse (altissime) fino all’ultimo centesimo, è riservista fino ai sessant’anni, inonda i social di foto e post che decantano la invincibile e irrefrenabile innovazione israeliana. No. Il vero sionista è il tizio che è partito a mezzanotte da un posto qualunque nel centro del paese, con la macchina piena di amici o bambini, piumini, scarponi, guanti rinforzati, occhiali antiriflesso, viveri per sopravvivere all’inverno atomico, e alle nove del mattino non era ancora riuscito a mettere gli sci ai piedi perchè un enorme ingorgo ha avviluppato tutti gli ultimi chilometri di salita verso il monte Hermon. E allora lui è sceso dalla macchina, con gli amici o i bambini attaccati alle caviglie, e si è fatto quegli ultimi chilometri a piedi, in salita e sotto il sole, con tutti gli strati di vestiario addosso, e zaini e borsoni appesi ad ogni spalla e mano, perchè i viveri e i generi di conforto mica si possono abbandonare nella macchina. Il sionista totale scia quattro ore ogni anno, si diverte come un bambino, carico come uno sherpa, e a fine giornata torna a casa, in parte a piedi ma almeno al ritorno è in discesa, e la mattina dopo va al lavoro come fosse nulla. E pensare che a prendere un aereo ci avrebbe messo quasi lo stesso tempo, ma avrebbe sciato in un luogo alieno, con gente che parla lingue straniere, senza la protezione del corpo speciale degli alpinisti che vengono mandati a fare i riservisti su al confine-che-non-c’è in cima al monte Hermon ogni volta che nevica, e che divertimento ci sarebbe stato? Insomma per un paio di giorni all’anno anche in Israele abbiamo il bianco della neve, il blu del cielo, il verde dei campi, ma qua e là anche parecchio marrone di fango fresco appena tracimato su case e strade, quasi come dice Paolo Conte nella Topolino amaranto, meglio “non guardar dal finestrino / che c’è un paesaggio che non va: / è appena finito il temporale e sei case su dieci sono andate giù”. Qui per fortuna le case han tenuto quasi tutte, anche se si son visti muri crollare a altri disastri assortiti da nord a sud. Lo sciatore per un giorno fa bene però tutto considerato a godersi la neve: in un paese così piccolo, il morale della truppa si mantiene anche così.
Daniela Fubini
(13 gennaio 2020)