Ebrei e cattolici, la giornata del Dialogo
“Incontrarci in amicizia è essenziale”
Applicando i principi che hanno caratterizzato il Concilio Vaticano II, la Conferenza Episcopale Italiana, nel settembre 1989, ha stabilito che il 17 gennaio di ogni anno (quest’anno gli eventi sono stati anticipati al 16) si celebri la Giornata di approfondimento del dialogo tra ebrei e cristiani cattolici. Un’occasione di incontro che in questo significativo arco temporale ha messo al centro diverse tematiche, favorendo conoscenza e reciproca comprensione. Dal 2017 in particolare sono stati aperti alcuni rotoli delle Meghillot: nel 2017 è stata la volta del rotolo di Rut, nel 2018 quello delle Lamentazioni, nel 2019 il rotolo di Ester. Domani, nella 31esima edizione della Giornata, si parlerà invece di Cantico dei Cantici.
“Il bilancio di questi 30 anni è più che positivo. Al di là dei temi specifici ogni volta affrontati, quello che conta è trovarci, stare insieme. E farlo nel dialogo, nell’amicizia, nel reciproco rispetto. Riconoscere la radice ebraica del cristianesimo è fondamentale, anche per combattere ogni forma di pregiudizio” sottolinea a Pagine Ebraiche don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei.
“Sono concetti – prosegue don Savina – che ho appreso direttamente dal mio maestro, il cardinal Martini. Ci ha sempre insegnato che bisogna stare con gli ebrei, vivere con gli ebrei, abitare le comunità ebraiche. Respirarne la vita è infatti la conditio sine qua non per confrontarsi in modo consapevole”.
Come tradizione, la Cei ha realizzato un sussidio che illustra i temi essenziali su cui, in tutta Italia, si confronteranno rabbini ed esponenti del clero, teologi, docenti universitari. Voci di questa edizione sono quelle di rav Giuseppe Momigliano, rabbino capo di Genova e assessore al Culto UCEI, e monsignor Gianantonio Borgonovo, biblista e arciprete del Duomo di Milano. Monsignor Ambrogio Spreafico, Vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino e presidente della Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, firma invece una introduzione, che ha lo scopo di fare il punto sullo stato attuale del dialogo. Un ulteriore contributo arriva dalla professoressa Natascia Danieli, docente di dialogo ebraico-cristiano presso l’Istituto di Studi Ecumenici san Bernardino in Venezia.
L’invito di Spreafico è a resistere al clima di odio sempre più diffuso “prendendo in mano la Bibbia, sorgente di umanità e di pace, incontrandoci, ascoltandoci, parlandoci e confrontandoci”. Mentre rav Momigliano, in un testo di ampio respiro sul Cantico dei Cantici, ricorda come il poema d’amore del Shir Ha-Shirim continui “ad accompagnare e ad interrogare la fede e la storia del popolo ebraico”.
Contributi e riflessioni che aiutano a irrobustire questo percorso. In particolare don Savina parla di rapporti con UCEI “bellissimi”, anche nel segno delle tante progettualità condivise sul piano educativo. Come la giornata di approfondimento per insegnanti e formatori sul tema “Ebraismo e cristianesimo a scuola” svoltasi lo scorso anno o il percorso di revisione in corso dei testi dell’insegnamento della religione cattolica adottati nelle classi. Oltre un centinaio in tutto.
“Un segno evidente – riflette – della nostra partecipazione diretta contro l’antisemitismo, affinché ogni forma pregiudiziale crolli”. Chiara in tal senso, osserva ancora don Savina, la reazione ferma di esponenti della Chiesa quando, alla vigilia del Natale, la scrittrice Dacia Maraini, in un editoriale pubblicato sul Corriere, aveva tracciato un quadro fosco e distorto dell’Antico Testamento. “La nostra voce si è sentita. Ed è molto importante che sia avvenuto”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(15 gennaio 2020)