Testimonianza e didattica,
la prospettiva intergenerazionale
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Per il ventesimo anniversario del Giorno della Memoria, nel quadro delle iniziative legate al protocollo di intesa sottoscritto dall’Università degli Studi di Firenze, dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e dalla Scuola di Studi Superiore Internazionale di Yad Vashem, e nell’ambito delle attività programmate all’interno del corso annuale interdisciplinare di formazione per docenti delle scuole toscane e ricercatori universitari, è stato organizzato a Firenze un partecipato seminario su “Testimonianza e didattica. La prospettiva intergenerazionale”.
Il seminario, apertosi con i saluti del rettore Luigi Dei, dell’assessore comunale Sara Funaro e di Milva Segato dell’Ufficio Scolastico Regionale, ha posto al centro della riflessione pedagogica e sociale alcune domande attuali che interessano processi educativi intergenerazionali: attraverso quali modalità può avvenire il passaggio delle conoscenze, dei saperi, delle emozioni e dell’impegno sociale e civile di coloro che hanno dovuto affrontare, resistere e sopravvivere alle violenze omicide nazi-fasciste?
Partendo dalla testimonianza di Armando Morara, prelevato dai fascisti e deportato diciassettenne al campo di smistamento a Villach (Austria) e del suo pronipote Nicolò Broglia, studente universitario del corso di Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale, il seminario ha visto tra i relatori Patrizia Baldi, responsabile dell’area educativa presso la Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano, e Silvia Guetta, docente di Educazione alla Pace e Pedagogia per la Gestione Conflitti, membro dell’Ihra e referente per l’Università fiorentina del protocollo di intesa.
(19 gennaio 2020)