“Antisemitismo distrugge popoli e paesi,
nessuna società ne è immune”

L’antisemitismo “non si ferma solo agli ebrei. Il razzismo e l’antisemitismo sono una malattia maligna che smantella i popoli e i paesi. Nessuna democrazia e nessuna società ne è immune” e per questo serve l’unità di tutti i paesi per estirparli. Questo il messaggio del Presidente d’Israele Reuven Rivlin per le decine di capi di Stato e di governo in apertura del Quinto Forum sulla Shoah organizzato allo Yad Vashem. “Grazie per il vostro impegno a ricordare la Shoah, per il vostro impegno nei confronti dei cittadini del mondo, di coloro che credono nella dignità dell’uomo”, le parole di Rivlin. “Il popolo ebraico sa che senza memoria la storia può ripetersi”, il suo monito. Rivlin così come il Primo ministro Benjamin Netanyahu hanno sottolineato come Israele non sia un risarcimento per la Shoah e che rappresenta una difesa e una tutela per gli ebrei di tutto il mondo. Ringraziando “il sacrificio fatto dagli Alleati” durante la Seconda Guerra Mondiale, Netanyahu ha aggiunto “ricordiamo anche che circa 80 anni fa, quando il popolo ebraico si trovò di fronte all’annientamento, il mondo ci voltò le spalle”. “Il popolo ebraico – il suo messaggio – ha imparato la lezione della Shoah: non possiamo prendere alla leggera le minacce di chi vuole annientarci” e “anche se apprezziamo molto l’aiuto dei nostri amici, abbiamo imparato a difenderci da soli”. Netanyahu ha poi esplicitamente citato l’Iran come minaccia attuale per Israele. “Sono preoccupato” che i leader mondiali non abbiano creato “una posizione unitaria contro il regime più antisemita del pianeta”, ha detto Netanyahu in riferimento all’Iran, ringraziando poi il presidente Usa Donald Trump e il vicepresidente Mike Pence per le loro azioni contro il regime di Teheran. L’Iran è stato citato anche da Pence nel corso del suo intervento davanti a oltre 40 capi di Stato da tutto il mondo in un evento organizzato dal World Holocaust Forum Foundation con lo Yad Vashem e sotto l’egida del Presidente d’Israele. “Il mondo deve essere forte contro la Repubblica Islamica dell’Iran” ha detto Pence, denunciando il fatto che il regime di Teheran minacci di distruggere Israele e promuova la negazione della Shoah.
Sull’Europa si è concentrato invece il presidente del Congresso ebraico europeo Moshe Kantor, che ha citato dei sondaggi secondo cui “l’80% degli ebrei dice di sentirsi insicuro in Europa oggi… più del 40% ha detto di aver preso in considerazione l’idea di lasciare il continente”. “Negli ultimi anni – ha aggiunto Kantor – circa il 3% degli ebrei è emigrato dall’Europa ogni anno a causa dell’antisemitismo, il che significa che in soli 30 anni, se le tendenze attuali persistono o peggiorano, non ci saranno più ebrei in Europa entro il 2050”. Per questo, il messaggio di Kantor, ogni paese si deve impegnare a tutelare le proprie comunità dalla minaccia antisemita. “Sono lieto che vi siate riuniti qui oggi per stare al fianco del popolo ebraico – ha detto Kantor ai leader mondiali – Manda un forte messaggio che l’antisemitismo è inaccettabile e un pericolo per tutte le nostre società”.
Per il presidente russo Vladimir Putin l’evento di Gerusalemme dedicato alla Memoria rappresenta “la nostra comune responsabilità verso il passato e il futuro”. “Piangiamo tutte le vittime dei nazisti, tra cui sei milioni di ebrei – le parole di Putin – Questi campi di sterminio furono gestiti non solo dai nazisti, ma dai loro collaboratori in vari Paesi”. Per il presidente francese Emmanuel Macron – ringraziato da Netanyahu nel suo discorso per aver “riconosciuto che l’antisionismo è il nuovo antisemitismo – ha chiesto all’Europa di rimanere unita, a maggior ragione ora che l’antisemitismo ha rialzato la testa e sottolineato come questo non sia un “problema degli ebrei, ma prima di tutto un problema degli altri”.

dr