Dal Nabucco a Gerusalemme d’oro,
note d’esilio e di speranza
Da Va’ pensiero a Yerushalayim shel zahav: è un itinerario carico di emozioni quello che guida il pubblico dell’Auditorium Parco della Musica di Roma sulle vibrazioni di “Là dove giace il cuore”, il settimo concerto della Memoria promosso dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sotto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sul palco grandi artisti e interpreti, chiamati a dare voce al tema dell’esilio nelle sue diverse declinazioni. L’esilio del popolo ebraico ma anche di tutti coloro che, nel corso dei secoli, sono stati costretti a lasciare i Paesi d’origine in cerca di scampo e asilo.
Un concerto che, come ha sottolineato in apertura di serata Viviana Kasam, che ha ideato e prodotto l’evento assieme a Marilena Citelli Francese, “si apre a tutti gli esuli, di ieri e di oggi, ricordando che per molti l’esilio fu morte spirituale ma paradossalmente anche occasione di rinascita e creatività, come per i protagonisti di questo concerto”.
“Ripercorrendo le vicissitudini storiche del popolo di Israel, desideriamo stimolare la riflessione su uno dei temi più attuali e drammatici del mondo contemporaneo” ha sottolineato in un suo testo la Presidente UCEI Noemi Di Segni, impegnata a Gerusalemme nel grande evento di Memoria svoltosi allo Yad Vashem (a rappresentarla in sala il vicepresidente Giulio Disegni).
A far rivivere le canzoni composte da musicisti esiliati in epoche e Paesi diversi un cast di artisti internazionali. Come Cristina Zavalloni, al suo terzo concerto della Memoria, accompagnata dall’ensemble di solisti jazz Lagerkapelle (Vince Abbracciante, Giuseppe Bassi, Seby Burgio, Andrea Campanella, Gaetano Partipilo, Giovanni Scasciamacchia). Ospiti d’onore Raiz, protagonista della scena musicale partenopea, e l’armeno Gevorg Dabaghyan che è tra i massimi suonatori di duduk (lo strumento nazionale). Applausi anche per l’ARC Ensemble (Artists of The Royal Conservatory), tre volte nominato per il Grammy Award e specializzato nella ricerca e nel recupero delle opere di compositori ebrei che fuggirono dalla Germania nazista. Ma anche per il Coro delle Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diretto da Piero Monti. E per la contralto Nathalie Coppola e i ballerini di tango Daniela Ayala e Pasquale Di Simone.
I testi selezionati, che hanno inframmezzato l’esecuzione di brani musicali, sono stati letti da Manuela Kustermann e Alessandro Haber.
(24 gennaio 2020)