I leader del mondo in Israele “Uniti contro l’antisemitismo”
Grande attenzione anche sui quotidiani italiani per il Forum sulla Shoah organizzato a Gerusalemme con la partecipazione di oltre 40 capi di Stato e di governo provenienti da tutto il mondo. “Mai prima di ieri i leader dei Paesi che 75 anni fa sconfissero il nazismo si erano riuniti per esprimere un punto di vista nazionale sulla Shoah e sul conflitto e per analizzare le circostanze odierne, certamente diverse ma non immuni allo stesso male”, sottolinea La Stampa. Da Putin a Pence fino Macron, ognuno ha interpretato a suo modo il proprio intervento all’iniziativa organizzata a Yad Vashem. Apprezzato dalla stampa israeliana il discorso del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier: “Mi piacerebbe poter dire che (noi tedeschi) abbiamo imparato dalla storia una volta per tutte, ma non posso dirlo, gli spiriti del male stanno ritornando sotto nuove spoglie”. Il suo monito ripreso da Repubblica che ricorda anche le parole espresse dal Presidente Mattarella in un incontro a due con il Presidente Rivlin: “il mondo non abbassi mai la guardia, l’attenzione e la vigilanza contro l’antisemitismo, la violenza e il fascismo”, le sue parole. Rivlin, per parte sua, ha ringraziato Mattarella – alla guida della delegazione italiana di cui ha fatto parte anche la presidente UCEI Noemi Di Segni – e sottolineato l’importanza della Commissione contro l’odio voluta dalla senatrice a vita Liliana Segre (Avvenire).
Netanyahu e Gantz invitati a Washington. Sull’Iran grande convergenza nei discorsi del vicepresidente Usa Mike Pence e il Primo ministro Benjamin Netanyahu. Entrambi da Yad Vashem hanno denunciato il regime iraniano per il suo antisemitismo e per le sue minacce di distruggere Israele. Pence ha inoltre ufficialmente invitato, come racconta il Giornale, sia il Primo ministro Netanyahu sia il leader dell’opposizione Benny Gantz (Kachol Lavan) a Washington la prossima settimana: potrebbe essere il momento in cui Trump svelerà il suo annunciato piano di pace per il conflitto tra israeliani e palestinesi.
Almirante e l’antisemitismo. “Non ci risulta che dopo la guerra Almirante si sia mai pubblicamente impegnato per demolire il razzismo e l’antisemitismo che aveva sparso a piene mani” nei suoi anni di militanza fascista e nei suoi scritti sulla rivista La Difesa della Razza. Lo scrive Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, in una lettera pubblicata oggi da La Stampa. Una risposta all’editoriale del vicedirettore Mattia Feltri in cui, in relazione alla scelta di Verona di dedicare ad Almirante una via, si affermava che il fondatore del Msi nel dopoguerra prese le distanze dal suo antisemitismo. Feltri anche oggi ribadisce questa tesi.
I social e l’antisemitismo. “L’escalation del linguaggio dell’odio soprattutto sui social ha sdoganato” l’antisemitismo. Lo afferma la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello in un’intervista oggi a Repubblica. Il quotidiano chiede, tra le altre cose, una valutazione sulle affermazioni a un giornale israeliano del leader della Lega Salvini secondo cui l’antisemitismo è colpa degli immigrati di fede musulmana. “È una visione parziale, una parte del fenomeno che non aggiunge nulla a quanto già sappiamo. – afferma Dureghello – Dagli Stati Uniti all’Australia fino all’Europa assistiamo a fenomeni di estrema destra che meritano attenzione in modo serio perché anche in Italia, come già accaduto in Ungheria e in Polonia, si muovono in forme strutturate. Ogni Paese ha la sua Storia, le sue tradizioni e i suoi ebrei”. A proposito di antisemitismo, su Avvenire il deputato e capogruppo M5s in commissione Cultura Paolo Lattanzio invita a “prendere sul serio” la minaccia antisemita.
Giovani ebrei italiani oggi. Talia Bidussa, Miriam Camerini, Alberto Caviglia e Margherita Sacerdoti. Sono i quattro giovani ebrei italiani a cui il Corriere 7 chiede di riflettere sulla propria identità ebraica, sul ruolo della Memoria oggi e sul pericolo dell’antisemitismo. “Il nostro diritto alla memoria e alla diversità” il titolo dell’approfondimento firmato da Micol Sarfatti.
Memoria, gli appuntamenti. A Livorno domenica 26 si tiene la Run for Mem, la corsa per la Memoria promossa dall’UCEI. Lo ricorda il Venerdì di Repubblica in un approfondimento dedicato ai volontari impegnati nei viaggi della Memoria. Sono oltre 170 invece le iniziative che fanno parte del programma per il 27 gennaio promosse dal Comune di Roma, come ricordano i dorsi romani di Corriere e Repubblica. Tra gli appuntamenti romani, la messa in scena del Diario di Anna Frank al Teatro Belli (Repubblica Roma) Al Meis di Ferrara protagonista invece l’itinerario immersivo “1938: l’umanità negata” di Paco Lanciano e Giovanni Grasso, completato, scrive il Manifesto, dall’opera dell’artista israeliano Dani Caravan sull’articolo 3 della Costituzione. Al Manifesto Caravan racconta il suo impegno artistico e per la Memoria. Della mostra alle Gallerie d’Italia a Milano, curata dall’Archivio Storico Intesa Sanpaolo e dedicata a sei storie di ebrei italiani – raccontate attraverso i documenti dell’Egeli – scrive invece Avvenire Milano.
Testimonianze. “Io credo che occorra ripercorrere la Storia in tutte le sue sfumature, ma senza monopolizzarne in modo eccessivo i testimoni. Penso a Primo Levi, che è stato un po’ troppo inflazionato. Senza togliere nulla al suo immenso valore letterario e al fatto che ha reso universale la sua sofferenza, bisogna accogliere altre voci, raccontare le infinite altre storie che purtroppo l’Olocausto ha troncato”, così Rossella Tedeschi Fubini, scampata bambina alla Shoah, in un’intervista a Torino Sette riflettendo sul ruolo delle voci della Memoria. Tra queste, Corriere presenta la storia di Esther Béjarano, sopravvissuta ad Auschwitz che racconta come la musica le abbia salvato la vita.
Memoria e libri. Repubblica presenta il graphic novel (in edicola con il quotidiano) dedicato a Jan Karski, militare polacco che denunciò la Shoah già nel 1943. Recensione sul Venerdì a firma di Antonella Barina per il libro I bambini raccontano la Shoah, di Sarah Kaminski e Maria Teresa Milano, ripubblicato da Sonda.
Memoria e Sport. Su Avvenire si ricordano le storie dell’allenatore Bela Guttman e del lottatore Maurizio Nacmias, che a Pagine Ebraiche raccontò di essere stato testimone a Trieste dell’annuncio di Mussolini della promulgazione delle Leggi razziste. “Ho sentito benissimo le sue minacce – raccontava a Pagine Ebraiche – ma allora Mussolini non mi aveva fatto paura. Ero giovane, forte, spavaldo. Temerario come tutti i ragazzi della mia età”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked