Bartali, campione anche nella vita”
“In un momento in cui lo spettro dell’antisemitismo e più in generale del razzismo sembra nuovamente aggirarsi per l’Europa è quanto mai opportuna l’iniziativa della Presidenza della Camera dei Deputati di ricordare la luminosa figura di un italiano, Gino Bartali”.
L’ha sottolineato Giulio Disegni, vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, intervenendo quest’oggi all’evento “Bartali campione Giusto” che si è svolto a Palazzo Montecitorio. Una nuova occasione per ricordare in sede istituzionale il grande ciclista fiorentino proclamato “Giusto tra le Nazioni” nel 2013, fortemente voluta dal presidente Roberto Fico.
“Celebrare il Giorno della Memoria – ha spiegato – significa rendere anche omaggio a chi trovò il coraggio e la determinazione di non voltarsi dall’altra parte. E si adoperò attivamente, spesso a rischio della propria vita, per salvare gli ebrei dallo sterminio. Per questa ragione, abbiamo voluto dedicare l’iniziativa odierna a Gino Bartali”. Uno straordinario e intramontabile campione di ciclismo ma, ha aggiunto Fico, “anche e soprattutto un uomo buono, coerente con la sua profonda fede e con i suoi ideali”. Un uomo che “ha fatto prevalere il senso di umanità, il rispetto della vita e dei diritti fondamentali, su ogni altra cosa”.
Concetti condivisi dal vicepresidente UCEI Disegni. “Bartali – ha detto – è stato un grande campione dello sport, ma oggi soprattutto lo vogliamo ricordare perché è un grande campione della vita. La gratitudine è profonda, perché è un esempio concreto di solidarietà e di giustizia, in uno dei periodi più foschi della storia recente, a fronte di denunce e delazioni di tanti”. A proposito delle parole dell’odio che tornano, ricordando lo stretto impegno UCEI insieme alle istituzioni, Disegni ha parlato di fenomeni “che destano preoccupazione profonda perché diffusi in molti settori della società e della vita civile, nelle più diverse classi sociali e fasce di età, nel mondo dello sport e della tifoseria, nel web e nei social, dove si annidano odio, violenza verbale, frutto soprattutto del pregiudizio”. Niente di meglio allora “che un’azione costante della politica e della cultura, dell’educazione e della formazione, per combattere queste sacche di profonda inciviltà”. Questo, per Disegni, il messaggio che deve scaturire dal Giorno della Memoria: “Non rievocazioni fini a se stesse, ma monito per tenere sempre alta la guardia”.
A soffermarsi sulle imprese di Bartali e sul significato delle azioni di coraggio compiute sotto il nazifascismo anche Lello Dell’Arriccia, presidente di Progetto Memoria; il vescovo di Assisi Domenico Sorrentino; Gioia, una delle nipoti di Gino, che ha ricordato il padre Andrea e il suo impegno per il ritrovamento di testimonianze. In sala, insieme a molti studenti, anche la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. L’evento è stato introdotto e moderato dalla giornalista Rai Alessandra De Stefano.
Dal 27 gennaio, in collaborazione con il Museo del ciclismo Gino Bartali di Firenze e il Museo della memoria di Assisi, sarà aperta al pubblico una mostra nel Corridoio dei Busti in cui hanno trovato collocazione la sua bicicletta ed altri cimeli.
(24 gennaio 2020)