Memoria, presente e sfida del futuro,
la seduta solenne di Pescara
“Nell’età della gioventù e della gioia di vivere le sono state imposti, con la deportazione nel campo di sterminio di Auschwitz, il dolore e la sofferenza. Al disprezzo dei carnefici ha contrapposto la forza del ricordo e del monito alle generazioni a coltivare la memoria, la solidarietà e la speranza. Testimone vivente dell’amore come antidoto all’odio e della fiducia nei più alti valori dell’umanità contro ogni forma di razzismo, di discriminazione e di negazione di ciò che è stato”.
Questa la motivazione con cui l’amministrazione comunale di Pescara ha assegnato la cittadinanza onoraria alla Testimone della Shoah e senatrice a vita Liliana Segre. Analogo riconoscimento, nell’ambito di una seduta solenne del Consiglio comunale, è andato all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, alla Brigata Ebraica e a tutte le vittime della Shoah.
Alla Brigata Ebraica, è stato spiegato, perché “per la riconquista del diritto alla libertà oltre cinquemila giovani di diverse nazionalità hanno indossato l’uniforme e con orgoglio hanno mostrato sul braccio la Stella di Davide ai persecutori del loro popolo”. Simbolo di rinascita e di riscossa, “la Brigata si è prodigata oltre che sui campi di battaglia italiani anche per il soccorso alla popolazione civile e il sostegno ai profughi, auspicando il diritto degli ebrei a una patria comune dopo la tragedia epocale della Shoah”.
La motivazione relativa all’UCEI recita invece così: “Raccordo di 21 comunità italiane e custode della memoria di quelle del passato, è elemento di identità in un’appartenenza bimillenaria che ha reso in ogni epoca gli ebrei pienamente partecipi della cultura e della vita nazionale in tutte le sue sfaccettature e particolarità. L’UCEI svolge con impegno, passione e competenza la missione di riannodare i fili della Storia e coordinare quelli della contemporaneità, nel segno delle comuni radici e della costruzione del futuro”.
La cittadinanza onoraria è andata anche a tutte le vittime della Shoah perché “alla disumanità dell’arcipelago dello sterminio hanno contrapposto il coraggio e la dignità di testimoni della tragedia indelebile del nostro tempo e della nostra civiltà”. Nelle carni e nello spirito, si legge ancora, “hanno portato i segni di un’esperienza senza eguali come la persecuzione sistematica di uomini, donne e bambini innocenti”. Ai sopravvissuti e a coloro che non ce l’hanno fatta a riemergere dagli abissi dell’orrore va, è stato sottolineato dall’amministrazione pescarese, “il debito morale della Storia”.
Riconoscimenti che si accompagnano a una serie di iniziative previste nelle prossime ore, tra cui la presentazione del libro “Vite in gioco” di Franco Palmieri e Lisa Billig e un confronto sul tema “Shoah: Dio, uomo e memoria” cui parteciperà la stessa Billig, rappresentante dell’American Jewish Committee in Italia e presso la Santa Sede, insieme tra gli altri ad Amy Rosenthal della John Cabot University e don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei.
Vivo apprezzamento è stato espresso dalla Presidente UCEI Noemi Di Segni, di cui in aula è stato letto un messaggio: “La cittadinanza onoraria che oggi viene conferita all’Unione, alla Brigata e a tutti i sopravvissuti ancora in vita – ha scritto – la accogliamo come percorso per affermare un legame tra una popolazione, una città (un luogo), che hanno una loro identità, vissuto, conoscenza del proprio vissuto, con soggetti che rappresentano dei valori irrinunciabili e fondamentali – la vita strappata a tutti i costi a chi ci voleva annientare, la difesa all’interno di un territorio delle libertà anche da parte di chi viene appositamente da altre terre, dalla Palestina mandataria, contro l’oppressione nazi fascista, e quei valori associati alle comunità ebraiche – resilienza, cultura, la Bibbia come riferimento perenne, l’amore per lo studio e il sapere”.
(26 gennaio 2020)