L’intervista a Salvini:
“Nessuna emergenza odio”

rassegnaPer il leader leghista Matteo Salvini, intervistato da La Stampa, le considerazioni della ministra Luciana Lamorgese circa l’esistenza di una minaccia destabilizzante costituita oggi dalle parole dell’odio sarebbero fuori luogo. “Se fossi il ministro dell’Interno – sostiene Salvini – mi preoccuperei di combattere la mafia, la ‘ndrangheta, la camorra, gli spacciatori, gli assassini. Magari l’odio fosse emergenza: quella vera è la droga che uccide migliaia di persone”.
Salvini domani sarà a Basovizza, per ricordare le vittime delle foibe. “Come sono folli quelli che negano l’Olocausto – afferma – altrettanto quelli che negano che ci siano stati migliaia di italiani massacrati senza motivo dai titini italiani e iugoslavi. A Basovizza ci saranno tanti studenti, anche delle scuole medie: bisogna puntare sui ragazzi e spiegare loro cosa è accaduto veramente”.

“Hanno disegnato una svastica sulla porta di casa mia? È una vergogna. Siamo un popolo senza memoria e rispetto, capaci solo di amare chi comanda, chi fa il duro come Mussolini o Salvini che gli fa il verso. E invece io non posso e non voglio dimenticare”.
Così in una intervista a Repubblica Arianna Szörényi, Testimone della Shoah, unica della sua famiglia a salvarsi, la cui abitazione a San Daniele del Friuli (dove fu arrestata assieme ai suoi cari in seguito a una delazione) è stata imbrattata da una svastica.
“Papà – racconta la donna, la cui testimonianza è al centro del film Anna Frank. Vite parallele – era un ebreo praticante che per le leggi razziali aveva perso il lavoro di capo commesso in banca. Mia madre era impiegata. Cattolica osservante, aveva battezzato tutti e otto noi figli. Vivevamo più o meno sereni a San Daniele, quando i nazisti ci hanno strappato per portarci nei campi di concentramento. Traditi da un dipendente del Comune che voleva il posto di mia sorella. Venduti per un tot di lire ad ebreo. Come al mercato”.

Ferma condanna per l’atto antisemita di San Daniele del Friuli da parte della presidente UCEI Noemi Di Segni, che ha commentato: “Un nuovo inquietante episodio riporta in queste ore l’attenzione dei media sul tema dell’odio, del razzismo e in particolare dell’antisemitismo. Quanto accaduto a San Daniele del Friuli, dove una svastica è apparsa sulla casa dove visse la Testimone della Shoah Arianna Szorenyi, che proprio nella località friulana fu catturata insieme ai suoi cari e da lì deportata con ultima destinazione Auschwitz, suscita non solo sdegno ma anche profonda preoccupazione. Sono molteplici infatti gli episodi analoghi avvenuti in questi giorni e settimane in varie città d’Italia. Un campanello d’allarme che riguarda tutti e che non può essere ignorato”.

“È importante combattere l’ignoranza: gli ebrei non sono solo quelli morti nei campi di concentramento, ma sono persone che vivono anche oggi insieme a noi. Ci auguriamo che qui in Italia possano sentirsi bene e non siano vittime di scherno o di violenza, come troppo spesso avviene”. Don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio nazionale ecumenismo e dialogo interreligioso della Cei, presenta ad Avvenire il festival milanese ‘La settimana dell’albero’, uno sguardo aperto al mondo ebraico sotto la direzione artistica di Miriam Camerini. Tra le ospiti la presidente Di Segni.

Kabbalah. II segreto, Io scandalo e l’anima. È il titolo del saggio di Harry Freedman, pubblicato da Bollati Boringhieri e oggi presentato su La Lettura del Corriere. “Se fosse lanciata l’ardua sfida di concentrare in quattro o cinque parole l’immensa tradizione cabalista ebraica – si legge – si potrebbe proporre questa definizione: ‘Parlare a quattr’occhi dell’atto creativo'”.

Sul Giornale si parla della scelta della Israel Start-Up Nation, la squadra israeliana di ciclismo che ha ingaggiato un corridore marocchino. “È una strada – si legge – da percorrere e seguire sempre. È la strada dell’incontro e del confronto, ma anche della condivisione, fatta di stessi obiettivi e di una maglia di ugual colore”.

“La visione monoteista segna l’inizio della decadenza dell’umanità, porta guerre e odio. Il monoteismo non ha mai prodotto un Aristotele, un Platone, un Omero”. È quanto afferma Adonis, il celebre intellettuale arabo, in una intervista con l’Espresso in cui molteplici e fuorvianti sono i riferimenti al mondo ebraico.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(9 febbraio 2020)