Cuori sulle svastiche
Sulla svastica nera dipinta sulla porta di una signora d quasi novant’anni, sopravvissuta ad Auschwitz, è stato dipinto un cuoricino rosso che la copre interamente o quasi. Mettiamo cuori sopra le svastiche, diventerà forse la nostra parola d’ordine nel futuro a noi vicino? E non è ora di finirla con questa storia, ora di arrestare colui che ha dipinto la svastica e processarlo, dal momento che le leggi contro l’apologia di fascismo sono così disattese, almeno per minacce? È successo nei giorni scorsi a San Daniele del Friuli, dove vive Arianna Szorényi, ebrea da parte di padre, deportata a undici anni prima alla Risiera di San Sabba poi ad Auschwitz, sopravvissuta alle marce della morte. Ha testimoniato, scritto, raccontato.
Prendersela come hanno iniziato a fare con i sopravvissuti o i loro discendenti è il segno di un cambiamento nella strategia comunicativa neonazista. Finora avevano negato l’esistenza dei campi. Ora mi sembra che rivendichino con arroganza i campi, l’assassinio di milioni di ebrei, le camere a gas. È proprio ora di finirla. Dipingiamo cuori sulle svastiche, opponiamo la vita alla morte.
Anna Foa, storica