Alessandria d’Egitto, riapre l’antica sinagoga
Circa duecento esponenti del mondo ebraico di origine egiziana e sefardita, provenienti dalla Francia, dall’Inghilterra, dalla Svizzera, dagli Stati Uniti, da Israele e dall’Italia, si sono ritrovati ad Alessandria d’Egitto per la reinaugurazione dell’antica sinagoga Eliyahu Hanavi, riaperta al pubblico dopo un intenso lavoro di restauro. A partecipare all’evento una delegazione dell’appena costituita Federazione Sefardita Italiana, guidata dal suo presidente David Gerbi, accompagnato ad Alessandria da Nessim Hazan, che ha lasciato la città d’origine nel 1958 poco dopo la presa del potere da parte di Nasser. Nel 1982 Hazan è stato vittima dell’attentato palestinese al Tempio Maggiore di Roma in cui fu ucciso il piccolo Stefano Gaj Taché.
Con loro anche l’attuale rabbino di Livorno, rav Avraham Dayan, fino a pochi anni fa guida dell’ormai minuscola comunità ebraica egiziana (che è composta oggi da poche decine di membri). Oltre centomila gli ebrei che vivevano nel Paese prima della fondazione dello Stato di Israele e della repressione antiebraica scatenata anche negli anni successivi dai vari governi. Proprio a rav Dayan è stato affidato il compito di officiare la cerimonia. Un evento che Gerbi definisce “carico di emozioni, nel segno di una pace difficile ma molto auspicata”.
(17 febbraio 2020)