Di Maio: “Tra Italia e Iran
legami culturali importanti”
“Per noi è fondamentale che l’Iran riattivi l’accordo di non proliferazione nucleare. L’Italia ha con l’Iran legami culturali importanti e questo è un canale che ci consente di tenere ‘ingaggiato’ Teheran. Ci sono sensibilità diverse nella comunità occidentale, ma noi siamo per il dialogo a oltranza per abbassare la tensione nella regione”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in una intervista con La Stampa. Domani Di Maio incontrerà a Roma il suo omologo russo Sergej Lavrov. L’esponente del governo di Mosca, intervistato sempre da La Stampa, si sofferma sui vari problemi aperti del Medio Oriente. Non ultimo lo stallo negoziale tra israeliani e palestinesi. Per Lavrov il piano di pace Usa prevederebbe “concessioni unilaterali a favore solo di Israele”. Questa la sua posizione: “Siamo convinti che un reale progresso verso un’equa soluzione della questione palestinese sul principio ‘due Stati’ richieda da un lato un autentico sforzo da parte degli stessi palestinesi e israeliani e, dall’altro, un più equilibrato e imparziale sostegno internazionale al processo”.
“Qualunque forma di estremismo sdogana comportamenti inaccettabili, che talvolta vengono attuati con grande disinvoltura non solo contro gli ebrei. Se si vuole condannare l’antisemitismo, non si può trascurare nessuna di queste cause. Chi lo fa non combatte davvero l’antisemitismo”. È quanto afferma la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese in un colloquio con Il Foglio.
Storiche scuse della Chiesa di Trento per la vicenda del “Simonino”, il cui caso ha alimentato per secoli il peggior pregiudizio antisemita. L’occasione, come racconta tra gli altri Il Trentino, è stata la visita ieri in città (e alla mostra allestita al museo diocesano) della Presidente UCEI Noemi Di Segni, accompagnata dall’ambasciatore israeliano presso la Santa Sede Oren David e dalla presidente della Comunità ebraica di Merano Elisabetta Rossi Borenstein. La visita a Trento si è svolta su invito del presidente della sezione trentina dell’associazione Italia-Israele Marcello Malfer.
Repubblica racconta la storia di Paola Sonnino, 76 anni, che perse il padre ad Auschwitz prima ancora che nascesse, in Svizzera, dove la madre incinta arrivò in fuga dagli aguzzini. La Corte dei Conti recentemente ha sentenziato: “Le innegabili sofferenze e privazioni patite da Paola Sonnino durante il periodo bellico non sono conseguenza diretta delle leggi razziali”. E così le ha tolto l’assegno vitalizio di benemerenza. L’ultimo atto di una vicenda protrattasi per anni nelle aule giudiziarie. “Durante il dibattimento – afferma la donna – il rappresentante del Mef a un certo punto, parlando di mia madre, ha pronunciato una frase spaventosa che ha lasciato esterrefatti i legali e lo stesso giudice: ‘Questa signora ha deciso di andare a partorire in una clinica svizzera’”.
Mobilitazione a Torino per il presidio contro l’antisemitismo in programma nelle prossime ore. Al Corriere Torino il presidente della Comunità ebraica Dario Disegni dice: “Spero che in piazza ci sia l’intera società. II 17 febbraio è una data simbolica perché è la ricorrenza dell’emancipazione dei valdesi. La stessa emancipazione estesa anche agli ebrei”. L’antisemitismo, ricorda Disegni, non è un problema solo degli ebrei: “Questi episodi sono il termometro di un pericolo per la democrazia in generale”.
Il Corriere incontra Oleg Mandic, 87 anni, deportato ad Auschwitz all’età di 11 anni. Mandic si dice preoccupato “dalla nuova ondata di antisemitismo, ma soprattutto dall’indifferenza, lui che non è ebreo ma fu vittima della stessa sorte”.
“Condivido pienamente la battaglia contro l’odio della senatrice Liliana Segre. L’odio non ha colore politico e, in piccolo, lo sto sperimentando anche io proprio in questo momento”. Parla così Valerio Cerracchio, il giovane romano simpatizzante di destra scelto per rappresentare tutti gli studenti de La Sapienza in occasione del conferimento della laurea honoris causa alla senatrice a vita. La sua partecipazione, come ricorda tra gli altri il Corriere Roma, ha subito vari attacchi.
È scomparso all’età di 91 anni David Schiffer, neurologo cuneese di fama internazionale il cui padre Alessandro fu deportato ad Auschwitz. “Quella di Schiffer – spiega La Stampa Torino – è stata un’infanzia accompagnata dall’orrore delle persecuzioni nei confronti degli ebrei, esperienza che lo ha reso depositario di una memoria tramutatasi da personale a collettiva”.
Come riporta Repubblica, il portavoce dell’esercito israeliano ha rivelato che negli scorsi mesi miliziani di Hamas avrebbero tentato di hackerare i telefoni di decine di militari israeliani “adescandoli con foto di ragazze ‘attraenti’ che si offrivano di fare due chiacchiere in chat, via Facebook, Twitter o Instagram, cercando poi di convincere i soldati a cliccare sui link che rimandavano ad applicazioni per lo scambio di foto ma contenevano in realtà software spia”. I terroristi di Hamas, nell’articolo, sono definiti “gruppo palestinese”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(17 febbraio 2020)