“Valdesi ed ebrei, una storia comune”

Schermata 2020-02-18 alle 11.57.57“Siamo profondamente preoccupati per le nuove forme di antisemitismo, radicate in secoli di pregiudizi e intolleranze. L’Italia non ha elaborato a fondo quello che è successo durante il Novecento e serve oggi una riflessione più ampia. Sappiamo bene poi cosa succede in Medio Oriente, dove sentimenti profondamente antisemiti si sono radicati. Questo tipo di pregiudizio è la cartina di tornasole dell’intolleranza presente in ogni società. Per questo come Chiesa valdese, oltre alla storica vicinanza che ci lega alla comunità ebraica, vogliamo che si analizzi e combatta il fenomeno dell’antisemitismo guardando al suo volto contemporaneo”. Lo spiega a Pagine Ebraiche Patrizia Mathieu, presidente del Concistoro della Chiesa valdese di Torino, a margine delle iniziative organizzate da comunità valdese ed ebraica in ricordo dell’Emancipazione conferita dai Savoia alle due minoranze nel 1848. Per ricordare quel momento storico di libertà, la Chiesa protestante ha deciso quest’anno di dedicare le celebrazioni a riflettere sul pericolo dell’antisemitismo. “Il Giorno della Memoria è un momento fondamentale ma c’è il rischio di circoscrivere i temi che porta con sé a un solo periodo dell’anno. Noi crediamo, anche alla luce dei gravi episodi avvenuti a Torino e nel Paese, che le analisi del fenomeno antisemita debbano proseguire”. Sulla vicinanza tra le due comunità, Mathieu sottolinea come sia “la storia a parlare per noi: ci sono tratti comuni tra la nostra e quella ebraica. Come minoranze abbiamo subito vessazioni e persecuzioni e abbiamo raggiunto insieme la libertà. A Torino la nostra è anche una vicinanza geografica e da tempo c’è una collaborazione proficua”. Rispetto alle persecuzioni, la presidente del Concistoro di Torino sottolinea come “i valdesi abbiano avuto la fortuna di non diventare il capro espiatorio o di subire la vergogna del segno distintivo, simbolo di annientamento della dignità personale, ma siamo consapevoli di cosa significhi. In epoca recente ci sono stati esempi di solidarietà concreta come il Comune di Rorà, nelle valli valdesi, dove diversi ebrei trovarono rifugio dalle persecuzioni nazifasciste”.
Rispetto al ruolo dei valdesi nella società, Mathieu spiega l’importanza di spiegare al grande pubblico il significato di essere altro, “di essere comunità di minoranza e dei valori che questo rappresenta. Per questo preferisco concentrarmi sui temi etici, sul cosa abbiamo da dire alla società mentre cerco di stare lontana da iniziative più folkloristiche”. Tra le battaglie di oggi, ricorda la creazione dell’associazione Articolo 0 “che si batte per promuovere temi di laicità e libertà di coscienza nel nostro paese, dalla scuola al fine vita. Tutti ambiti in cui noi sentiamo di dover portare la nostra voce”.

Daniel Reichel