Un’assicurazione sugli infortuni
“Occhio per occhio, dente per dente, mano per mano…..” (Shemòt 21 vv. 24 – 25). Nella parashà di mishpatim, dopo i Dieci Comandamenti, ci si occupa soprattutto del rapporto di lavoro, fra chi lo offre e chi lo effettua: padrone – schiavo.
Il versetto sopra citato è stato moltissime volte oggetto di critica nei confronti del nostro popolo, accusato di mettere in atto una legge che però non rispecchia la nostra disciplina né la nostra vita.
In realtà, i commentatori spiegano il termine “tachat” dicendo che esso va tradotto come: “secondo il valore”. Quindi spiegano:
“Occhio secondo il valore dell’occhio, dente secondo il valore del dente….”
Va interpretato quindi come forma di misura per un eventuale risarcimento.
Non c’è dubbio che se ad essere danneggiato ad un occhio o a un dente o ad un braccio era un uomo di venti anni o di sessanta, il risarcimento sarebbe stato assai diverso, in quanto il valore dell’efficienza è in funzione dell’età. Potremmo concludere dicendo che la Torah ci presenta una “antica” forma di assicurazione sugli infortuni. Dove, come avviene in quelle moderne, vengono imposte delle condizioni di garanzia in funzione all’età.
Rav Alberto Sermoneta