Canti sinagogali, tradizioni a confronto

L’Italia ebraica si differenzia da regione a regione, da Comunità a Comunità e persino all’interno della stessa regione tra Comunità anche vicine tra loro: e questo vale per molte tradizioni e riti, ma soprattutto per i canti liturgici sinagogali.
Ce lo dimostrano, ad esempio, le registrazioni effettuate da Leo Levi (1912-1982), l’etnomusicologo che nel corso degli anni ’50 e ’60 raccolse decine di testimonianze vocali delle diverse tradizioni ebraiche italiane: molte di quelle piemontesi si trovano ora pubblicate, con cd, nel prezioso volume “Musiche della tradizione ebraica in Piemonte. Le registrazioni di Leo Levi (1954)”, a cura di Franco Segre (Squilibri editore).
L’altra sera la Comunità ebraica di Torino, con il Gruppo di Studi Ebraici, ha fatto rivivere molti di questi canti e delle diverse tradizioni ebraiche italiane nella serata “Vocalità nelle differenti tradizioni sinagogali italiane”, un bellissimo e affollato Concerto a più voci, in cui a cimentarsi con canti di Torino, Roma, Milano, Trieste, Venezia, Ferrara, Vercelli, ma anche di Comunità ormai estinte come Gorizia, Alessandria, Nizza Monferrato, sono stati rav Ariel Di Porto, rav Elia Richetti, rav Alberto Somekh, Franco Segre, Shemuel e Baruch Lampronti, che hanno cantato diversi pezzi, anche molto antichi, delle diverse tradizioni in uso nelle varie Comunità italiane.
Il tutto è stato preceduto da un breve inquadramento musicale e storico a cura di Enrico Fubini e Gilberto Bosco, con l’introduzione di Roberto Duretti, direttore del Coro ebraico Zemer di Torino.
Una serata importante per unire tradizioni differenti, ma care a tutti, sicuramente da ripetere in altre sedi e in altre Comunità italiane, per far conoscere i vari segmenti che compongono l’ebraismo italiano anche sotto l’aspetto musicale.

(23 febbraio 2020)