Ame, Rosanna Supino alla presidenza

Pag 5 – Intervista supino Ame – 4500Confermata alla presidenza dell’Associazione medica ebraica, per il secondo triennio consecutivo, la biologa Rosanna Supino (Milano). Ad affiancarla in Consiglio, il vicepresidente Giuseppe Badia (Roma), la segretaria Marina Marini (Bologna), i consiglieri Daniela Roccas (Roma), Ariel Disegni (Torino), Germano Salvatorelli (Ferrara) e Maurizio Turiel (Milano). Di seguito l’intervista pubblicata su Italia Ebraica di Gennaio a Supino, prima della sua riconferma.

Dal confronto e sensibilizzazione su temi come la donazione di sangue, di organi, l’importanza della vaccinazione al dialogo interreligioso fino alla Memoria. Sono tante e diverse le iniziative portate avanti dall’Associazione Medica Ebraica italiana che nel febbraio 2020 nominerà a Bologna un nuovo presidente. Dopo quasi tre anni di lavoro infatti per l’attuale presidente dell’Ame, la milanese Rosanna Supino, si concluderà il mandato ed è tempo di bilanci. Biologa a lungo dirigente e responsabile del laboratorio di colture cellulari di “Chemioterapia Sperimentale e Farmacologia Antitumorale Preclinica” dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano, Supino spiega a Italia Ebraica di essere soddisfatta del lavoro portato avanti dal 2017 a oggi. “Sono felice perché sono riuscita a mantenere il gruppo compatto per tutto il tempo del mio mandato, svolgendo riunioni via skype quasi tutti i mesi con una partecipazione sempre dell’80% dei consiglieri. E i risultati si sono visti. L’AME adesso è coinvolta nei servizi sociali comunitari e dell’UCEI, è invitata a partecipare a convegni sulle malattie genetiche, a incontri interreligiosi, a presentazioni di testamento biologico e di etica medica, presso strutture pubbliche (Comune, Regione), università e ospedali. Sono contenta per tutta la attività che abbiamo svolto all’interno delle nostre comunità e anche al di fuori”. Al fianco di Supino, nel febbraio 2017 erano stati eletti, alla vicepresidenza Dario Perugia (Roma), Benny Assael (Milano) come segretario, e i consiglieri Giuseppe Badia (Roma), Daniela Roccas (Roma), Davide Fargion (Milano), Fabio Gay (Roma) e Germano Salvatorelli (Ferrara). Un gruppo eterogeneo che ha lavorato bene insieme, sottolinea Supino, che auspica per il futuro però un maggior coinvolgimento dei giovani. Intanto però parla con soddisfazione delle iniziative portate avanti in questi tre anni dirette a “rispondere ai nostri obiettivi e ai problemi della nostra società, abbiamo organizzato incontri e convegni sia di interesse ebraico sia relativi a tematiche del territorio; ad esempio prevenzione dentale, osteoporosi, circoncisione, donazioni di sangue, donazione degli organi, testamento biologico, valori simbolici e nutrizionali del pane”. “Abbiamo ottenuto l’approvazione dell’UCEI – spiega Supino – per due progetti rivolti alle nostre Comunità e in particolare ai giovani: uno è il “progetto malattie genetiche”, già svolto a Milano e a Roma, per la prevenzione di tali malattie, diffondendo informazioni e creando una rete di genetisti a disposizione per qualunque consulenza e per molti test genetici; per tale progetto abbiamo pubblicato un libretto esplicativo per un pubblico non esperto, che è a disposizione di chiunque ne faccia richiesta. Il secondo si intitola “Potrò avere dei figli? La infertilità maschile e femminile”. Il tema verrà affrontato presso le scuole ebraiche di Milano e Roma nei primi mesi del 2020. Anche in questo caso verrà distribuito ai ragazzi degli ultimi anni delle scuole superiori un volume informativo”.
Sul fronte della Memoria, l’Ame, spiega la presidente, ha promosso insieme al Cdec la mostra e i seminari tenuti all’Università di Milano e Roma su “Medicina e Shoah”. Questa mostra è stata organizzata dalla Sapienza e poi, inclusa nel “Progetto memoria” dell’UCEI con il MIUR, è stata poi presentata, in collaborazione con AME, con giornate di studio sull’argomento, in diverse università italiane. “Abbiamo curato anche l’apposizione di una targa in memoria dei medici ebrei espulsi dalle università e dagli ospedali a seguito delle leggi razziste” che sarà apposta presso Facoltà di Medicina di Milano.
Il dialogo interreligioso nella sanità è stato un altro punto molto sviluppato dall’Ame in questi anni. “ In Lombardia, nell’ambito del gruppo interconfessionale ‘Insieme per prenderci cura’ nato nel 2015 su iniziativa della Biblioteca Ambrosiana e con la nostra collaborazione – in particolare del vicepresidente UCEI Giorgio Mortara a cui va il nostro ringraziamento -, svolgiamo seminari nelle università, negli ospedali e nelle residenze sanitarie per sensibilizzare, informare e formare il personale sanitario (medici e paramedici) alla accoglienza di pazienti non-cattolici. A Roma, altri colleghi hanno collaborato alla stesura del contratto di intesa con ospedali e università e altre religioni, partecipando al “Tavolo interreligioso di Roma” (di cui è responsabile la dr. Maria Angela Falà) per la firma di un “Manifesto Interreligioso dei Diritti nei percorsi di fine vita” contenente ‘I Nove Diritti Interreligiosi nel fine vita’”.
“Queste attività – spiega Supino – porteranno a facilitare la comprensione e quindi la disponibilità a soddisfare le esigenze dei nostri correligionari e di persone di altro credo religioso”. In questo quadro a Milano sono nate, con delibera comunale, le Stanze del silenzio (o di meditazione o dei culti)”, “stanze senza simboli ma con tutto quello che può essere necessario a ciascuna religione o spiritualità, dove potersi raccogliere in preghiera senza essere in uno spazio pubblico e quindi essere disturbati”.